Avvenire di Calabria

I Figli della Luce: accanto alle mamme in lutto, ci sono anche le figure dei padri, dei mariti, che attraversano il dolore insieme insieme a loro

Il distacco vissuto dai papà dopo la perdita di un figlio

Tatiana Muraca

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I Figli della Luce è un gruppo in cui si riuniscono le mamme che hanno vissuto la tragedia di perdere un figlio. Ma accanto a queste donne ci sono anche le figure dei padri, dei mariti, che attraversano il dolore insieme alle madri, le sostengono e ne condividono il travaglio. Proprio per questo, c’è stato un determinato periodo in cui il gruppo si era aperto anche ai padri dei figli scomparsi. Non solo mamme, dunque, ma genitori al completo, che insieme cercano di andare avanti dopo la perdita. Un’esperienza che Aurora D’Ermenegildo, presidente del gruppo, ricorda come una sorta di sperimentazione, che è stata portata avanti per qualche tempo, ma che poi è andata a scemare. Non esiste una vera e propria causa, per questo, ma molto probabilmente si potrebbe risalire ad un approccio diverso che l’uomo ha nei confronti del dolore. Prova a spiegarcelo Aurora. «L’uomo, per antonomasia, vive il dolore in maniera diversa dalla donna. Ciò nonostante, il parlare, l’esporre i propri problemi, sia da parte delle mamme che dei padri, ha portato molte coppie a salvarsi da singoli e come coppia». La terapia sperimentata nel gruppo, infatti, ha aiutato molti coniugi a mantenere saldo il proprio legame e in taluni casi a salvare un matrimonio. Dopo una perdita del genere, gli equilibri si sfaldano, e solo con tanto impegno e forza di volontà ci si può rialzare e aiutarsi a vicenda. «Molti matrimoni hanno retto così l’urto di una tragedia immensa - aggiunge Aurora - Noi, però, abbiamo tenuto i due gruppi, padri e madri, distinti tra di loro. Ci riunivamo solo durante le messe del mercoledì in onore dei nostri figli». Tuttavia, questa sorta di “distinzione” non è durata, in quanto l’uomo, a detta di Aurora, tende a voler dimenticare un dolore, che nel gruppo, seppur d’aiuto, continua ad emergere. «Loro devono andare avanti - continua Aurora - mentre la donna ha una dimensione più introspettiva, vuole riavere il figlio, anche se in maniera diversa, spirituale». Così i padri pian piano si sono divisi, rimanendo comunque sempre presenti in famiglia, nei rapporti stretti con gli altri, durante le celebrazioni e nella vita e nel supporto delle mamme. Anche alcune donne decidono, ad un certo punto, di abbandonare il gruppo, ma nonostante non facciano più parte dell’associazione mantengono costanti i rapporti d’amicizia tra di loro.

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