Avvenire di Calabria

Pubblichiamo la testimonianza vocazionale del giovane sacerdote, ordinato presbitero sabato primo ottobre nella Cattedrale di Reggio Calabria

Il felice esodo di don Giovanni Zappalà: «L’inquietudine diventa pace»

Le sue parole: «Un paio di sandali e la frase biblica "lascia la tua terra" simbolo della mia storia vocazionale»

di Giovanni Zappalà

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Pubblichiamo di seguito la testimonianza vocazionale di don Giovanni Zappalà, ordinato presbitero sabato 1 ottobre nella Cattedrale di Reggio Calabria insieme a don Vincenzo Attisano e a don Michele Tambellini.

La testimonianza di don Giovanni Zappalà

Sono don Giovanni Zappalà originario di Aci Sant’Antonio, in provincia di Catania. Il 29 settembre ultimo scorso nella Chiesa di San Sebastiano al Crocifisso si è tenuta la veglia vocazionale in preparazione alla mia ordinazione presbiterale insieme ai miei confratelli don Vincenzo e don Michele in quell’occasione ci è stato chiesto di rappresentare con dei simboli la nostra storia vocazionale.


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Ho scelto di portare un paio di sandali, la frase biblica «lascia la tua terra». È la frase detta da Dio ad Abramo, tutto inizia qui: da questo racconto scarno e misterioso che parla di un uomo non più giovane che lascia tutto ciò che ha per seguire una voce interiore.

Dio parla, è Dio che prende l’iniziativa, lui che si comunica, lui che bussa discretamente alla porta del mio cuore e di ciascuno di noi. Spesso quando si parla di vocazione sento dire dai miei compagni tutto bello, è vero! È tutto bello perché con Dio si fa un viaggio dentro noi stessi, però non bisogna nascondere che è bello ma è anche difficile il cammino vocazionale e di discernimento. Di seguito spiego come mai ho deciso di portare ai piedi di Gesù dei sandali, perché da quando ho sentito nella mia vita quell’inquietudine che mi portava a chiedere a Lui cosa vuoi da me ho iniziato un lungo pellegrinaggio alla ricerca di questa risposta.

Oggi posso dire che dopo tanto peregrinare, il Signore ha saputo manifestarmi dove mi dovevo fermare. Mi fermerò in questa bella Chiesa di Reggio Calabria – Bova, qui cercherò di conformare la mia vita a Cristo. Il vescovo sabato pomeriggio mi ha detto «renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conferma la tua vita al ministero della croce di Cristo», questo sarà il mio impegno.

Grazie a questa Chiesa oggi posso dire che quella mia inquietudine vocazionale diventa pace e - seppur il cammino vocazionale è difficile per le prove che il Signore ci mette d’avanti per farci forti - che ben venga! Oggi quell’inquietudine diventa pace, perché mi sono fidato ed ho affidato la mia vita a Dio, a quel Gesù che passando nella storia della mia vita mi chiamò e indegnamente ho lasciato tutto per seguire Lui e quelli che vorrà mettermi accanto.


PER APPROFONDIRE: Don Vincenzo Attisano: «Son un pellegrino sulla via dell’amore»


Ho ancora impresse nella mia mente le immagini della bella celebrazione in Cattedrale e della mia “prima messa” nella Parrocchia del Divin Soccorso: hanno segnato e segneranno per sempre la mia vita da uomo e da prete. Infine, per voi un messaggio tratto dagli scritti di San Antonio Abate: «Respirate Cristo».

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