Avvenire di Calabria

L’aula Caldora di Arcavacata ha ospitato il Convegno «I Beni culturali e la nuova comunicazione» svolto il 19 e 20 maggio

Il futuro della Calabria: investire sulla Bellezza

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

di Giorgio Metastasio * - « La Calabria regno della bellezza». Mi fa riflettere a lungo l’affermazione di monsignor Luigi Renzo nell’aula Caldora di Arcavacata durante il Convegno «I Beni culturali e la nuova comunicazione» svolto il 19 e 20 maggio. Siamo in tanti a comprendere che il messaggio del presule è ricco di significati soprattutto quando parla di beni culturali. Un patrimonio incredibile di una regione che ha conosciuto tutti i momenti della storia così come ha precisato Arcangelo Badolati e che ha definito la Calabria un «sito impalpabile di cultura». Fanno maggiormente riflettere queste parole ed è tanta l’amarezza nel comprendere che ancora poco è stato fatto per far veicolare la bellezza della Terra che tanto amo. L’idea della Consulta per beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale calabra di uscire dal proprio ambito e aprirsi al mondo accademico e agli operatori della comunicazione sembra sia stata vincente. Come architetto, operatore diocesano della materia, ma anche come giornalista anche io mi trovo a vivere un grande dilemma: cosa raccontare di questa terra e perché spesso leggo e sento notizie che non vorrei vedere e perché devo avvertire il disagio quando fuori dalla mia Terra pronuncio la parola Calabria?
Quanta emozione nel vedere quei giovani che stanno lavorando per veicolare un messaggio positivo inventandosi strategie nuove di comunicazione e che nessuno ti fa vedere. Tante riflessioni che mi hanno accompagnato nella due giorni di Rende e che ricordo nella speranza che ciò possa ripetersi al più presto. Ecco, mi sono detto, cosa bisogna scrivere e raccontare ai calabresi ma anche agli italiani per far comprendere che questa è la culla della civiltà, per far apprezzare il grande patrimonio archeologico, il patrimonio architettonico ma anche le importanti opere d’arte e tutte quelle forme di cultura che esprimono uno stato personale o un racconto affidato alla propria creatività e che diventa irripetibile perché volto di un determinato momento storico. Comunicare, trasmettere, divulgare con ogni mezzo è la parola d’ordine che affiora da ogni intervento del convegno e dove saperi, intelligenze e creatività mi rendono più forte e consapevole di una cultura nuova, di un “nuovo Rinascimento”. Ma ritorno in me quando qualcuno fa notare che la Regione Calabria non ha ancora un assessore alla Cultura e di domand: allora di cosa stiamo parlando, e chi rappresenta la cultura della mia Terra nel mondo istituzionale? Fortuna che adesso ci sono internet e i media che diffondono le bellezze e la cultura calabrese e scopro siti di divulgazione turistica fatta da calabresi che amano la Calabria e raccontano la nostra Terra. Mi entusiasmo ancora di più. Ci credo. Voglio scommettere. I beni culturali, insieme al mare, all’ambiente e al paesaggio, saranno il futuro di questa Terra.
Tanta fortuna intravedo per i giovani che si occuperanno di restaurare le opere d’arte delle Diocesi nel laboratorio dell’Unical, molte saranno le guide turistiche impegnate sul territorio e vedo le chiese aprirsi ai turisti, cultori e visitatori interessati anche alla storia religiosa della Calabria. Ci credo, ma per favore, non svegliatemi.

* architetto, consulente Ufficio Bce Locri – Gerace

Articoli Correlati