Avvenire di Calabria

Il grappolo d’uva, emblema di socialità

Quando la vendemmia assume una dimensio che supera ben oltre il valore produttivo

Redazione Web

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di Simona Argento - «E mentre andavo rimuginavo che non c’è niente di più bello di una vigna ben zappata, ben legata, con le foglie giuste e quell’odore della terra cotta dal sole d’agosto. Una vigna ben lavorata è come un fisico sano, un corpo che vive, che ha il suo respiro e il suo sudore». Così Cesare Pavese descriveva la vendemmia, un’attività economica, ma anche un rito che ogni anno a fine estate si ripete. La vendemmia, il momento più importante nella produzione enologica, un appuntamento legato ad antiche tradizioni che da sempre ricopre un significativo ruolo di aggregazione e condivisione per la vita della comunità. È proprio dalla valenza simbolica di questa circostanza che ha preso vita l’idea della vendemmia sociale promossa dalla Cooperativa Agricola Cinque Talenti che nel grappolo d’uva identifica l’emblema del gruppo e della socialità.

Un appuntamento che intende proporre, in quel un clima festoso che caratterizza la raccolta delle uve, contenuti concreti ed emotivi, legati ad un territorio denso di aspetti naturali in cui il grappolo diventa simbolo di condivisione e unità, proprio come accade alle singole persone che in gruppo compiono l’impresa di dedicarsi agli altri “distillando” quel prezioso elisir che è il prendersi cura di sé e dell’altro. «La vendemmia è per noi un momento quasi rituale, con un forte impatto non solo territoriale ma anche sociale. Le giornate dedicate alla raccolta dell’uva, un tempo, erano le più attese dell’anno dai contadini. La campagna era in fermento.

Dalle prime luci dell’alba si iniziava la raccolta, armati di passione e tanta buona volontà. Ogni grappolo maturo era il risultato di un grande lavoro e di un impegno costante che tutti, con massima attenzione, curavano come figli i frutti dei filari. Sebbene oggi venga monitorato il momento più adatto e preciso per la raccolta, lo spirito con cui questo momento viene vissuto dai soci della cooperativa è quello di un tempo. Il rito della vendemmia attraversa tutto il lavoro nei campi fino alla raccolta, un’ideale staffetta che unisce la vite alla bottiglia, legando tutte le persone che vi prendono parte. La vendemmia è tutto questo: un momento di incontro tra la comunità ed il territorio. Il vino è qualcosa di vivo. Non ci riteniamo “autori” di vino ma attori della natura che aiutano le piante a crescere nel miglior modo possibile come omaggio alla comunità ed al suo territorio».

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