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Pur essendo prevista per legge nel 1989, l'istituzione del Parco Nazionale dell'Aspromonte, formalizzata dalla legge Quadro sulle Aree Protette, si realizzò concretamente nel gennaio 1994. È in quell'anno che prende il via ufficialmente l'attività dell'allora nuova area naturale protetta, già "costola" del vecchio Parco nazionale della Calabria.
30 anni di tutela e valorizzazione della Natura celebrati e raccontati attraverso le immagini di un calendario speciale che immortala alcuni dei luoghi più suggestivi e le specie faunistiche e floristiche protette dell’intero territorio aspromontano.
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Trent’anni, che equivalgono a un percorso importante fatto di un incessante lavoro in termini di conservazione: specie animali localmente estinte e reintrodotte come il capriolo, che ha trovato in Aspromonte un contesto naturale favorevole e oggi vanta una popolazione consolidata. Oggi, l’elevatissimo patrimonio composto da specie floristiche e faunistiche contribuisce a creare una biodiversità straordinaria con pochi eguali in Italia.
È per questo che le immagini scelte per impreziosire l’edizione celebrativa del calendario di quest’anno non potevano che essere dedicate a piante e animali del Parco, immortalati da fotografi naturalisti che nel Parco trovano soggetti unici per le loro foto.
L’Aspromonte, dal greco “aspròs”: il “Monte bianco” del Mediterraneo, dall’alto dei suoi circa 2000 metri di altezza, punta eccellente dell’omonimo Parco Nazionale, è segno non di placidità ma di asprezza delle sue rocce granitico-cristalline: un irresistibile scenario dinamico e accidentato originato da circa 2,5 milioni di anni e tutt'ora in corso da sollevamenti tettonici, dopo una lunga migrazione dalle Alpi iniziata circa 60 milioni fa.
PER APPROFONDIRE: In Aspromonte la quercia più antica del mondo
La sua flora è composta da circa 1.500 specie, di cui 23 esclusive, ed una straordinaria ricchezza faunistica, con 257 specie di uccelli, di cui 39 inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli ed altri 46 vertebrati inseriti nell’Allegato II o IV della Direttiva Habitat.
Recentemente sono state aggiornate le Misure di Conservazione dei Siti Natura 2000 che garantirà il monitoraggio permanente di habitat e specie previsto per ogni stato membro dell’Unione Europea.
Tra le altre principali attrazioni del Parco nazionale dell’Aspromonte, la faggeta di Valle Infernale e la maestosità dei boschi di faggio e abete bianco di Zervò che rendono gli scenari forestali mozzafiato. Ma anche i panorami del versante ionico, con le suggestive cascate che rendono l’esperienza aspromontana unica nel suo genere.
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La grande scoperta di Demetra, la quercia più longeva, è la testimonianza di come quest’area protetta rappresenti uno scrigno di biodiversità e sia un grande laboratorio a cielo aperto per comprendere, nell’estremo sud d’Italia, come la flora e la fauna stanno reagendo nei confronti dei cambiamenti climatici in atto.
Trent’anni di tutela e conservazione della Biodiversità in un contesto ambientale bellissimo che merita di essere protetto, conservato e valorizzato per poterlo consegnare alle future generazioni, anche attraverso la fruizione sostenibile promossa con la gestione dei sentieri e con la ciclovia dei parchi.
In tal senso, sono state di nuovo rese fruibili in sicurezza le cascate Mundu e Galasia di Molochio, dove si può ammirare il “relitto” preistorico dell’Aspromonte: la felce bulbifera Woodwardia radicans. Insomma, come dire: «Trent’anni… solo l’inizio di un lungo percorso».
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