Avvenire di Calabria

Una tra le rappresentazioni più care della nostra tradizione racchiude in sé un significato evangelico importante

Il presepe spiegato dal Papa: «Qui trova spazio l’umanità»

Francesco: «Ci fa capire che accanto a Gesù non ci sono posti privilegiati»

di Francesco Chindemi

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«Il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia». Lo scrive papa Francesco a proposito del presepe. Una delle rappresentazioni più care della nostra tradizione popolare. Ma dietro la "ricostruzione in miniatura" della Betlemme che ciscuno realizza in casa, quale siginficato si cela realmente? Ebbene, è proprio il Santo Padre a spiegarcelo.


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Nella sua Lettera Apostolica "Admirabile Signum", su significato e valore del presepe, Francesco ci dice ancora: «Rappresentare l’evento della nascita di Gesù equivale ad annunciare il mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia. Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura».

È così che nasce la "nostra tradizione": «Tutti attorno alla grotta e ricolmi di gioia, senza più alcuna distanza tra l'evento che si compie e quanti diventano partecipi al mistero».

Papa Francesco e il presepe: «In cammino verso alla grotta»

Il presepe, fin dall'origine francescana, «è un invito a "sentire" , a "toccare" la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per sé nella sua incarnazione. E così, implicitamente, è un appello a seguirlo nella via dell’umiltà, della povertà, della spogliazione, che dalla mangiatoia di Betlemme conduce alla croce. È un appello a incontrarlo e servirlo con misericordia nei fratelli e nelle sorelle più bisognosi».

Gesù, spiega ancora papa Francesco, «viene deposto in una mangiatoia, che in latino si dice praesepium, da cui presepe. Entrando in questo mondo - continua - il Figlio di Dio trova posto dove gli animali vanno a mangiare. Il fieno diventa il primo giaciglio per Colui che si rivelerà come "il pane disceso dal cielo". Una simbologia che già Sant’Agostino, insieme ad altri Padri, aveva colto quando scriveva: "Adagiato in una mangiatoia, divenne nostro cibo". In realtà, il presepe contiene diversi misteri della vita di Gesù e li fa sentire vicini alla nostra vita quotidiana».

I "segni" e i "pastorelli" del presepe

Papa Francesco passa in rassegna i personaggi e i segni del presepe. «Nei nostri presepi - ricorda ancora Bergoglio nella "Admirabile Signum" - siamo soliti mettere tante statuine simboliche. Anzitutto, quelle di mendicanti e di gente che non conosce altra abbondanza se non quella del cuore. Anche loro stanno vicine a Gesù Bambino a pieno titolo, senza che nessuno possa sfrattarle o allontanarle da una culla talmente improvvisata che i poveri attorno ad essa non stonano affatto. I poveri, anzi, sono i privilegiati di questo mistero e, spesso, coloro che maggiormente riescono a riconoscere la presenza di Dio in mezzo a noi».

Ecco il messaggio evangelico che il presepe trasmette. Ce lo spiegano ancora le parole del Pontefice: «I poveri e i semplici nel presepe ricordano che Dio si fa uomo per quelli che più sentono il bisogno del suo amore e chiedono la sua vicinanza». Ed in effetti Gesù, «mite e umile di cuore» (Mt 11,29), è nato povero, ha condotto una vita semplice per insegnarci a cogliere l’essenziale e vivere di esso».


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Spesso i bambini – ma anche gli adulti! – amano aggiungere al presepe altre statuine che sembrano non avere alcuna relazione con i racconti evangelici. Eppure, questa immaginazione, ci dice ancora papa Francesco, «intende esprimere che in questo nuovo mondo inaugurato da Gesù c’è spazio per tutto ciò che è umano e per ogni creatura. Dal pastore al fabbro, dal fornaio ai musicisti, dalle donne che portano le brocche d’acqua ai bambini che giocano…: tutto ciò rappresenta la santità quotidiana, la gioia di fare in modo straordinario le cose di tutti i giorni, quando Gesù condivide con noi la sua vita divina».

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