Avvenire di Calabria

Il consigliere di minoranza attacca l'amministrazione comunale

Imbalzano: «Comune in balia della furia decisionale del sindaco»

Redazione Web

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di Pasquale Imbalzano * - Da quando è esploso il caso ATAM, molti di noi hanno approfondito i caratteri di questa scelta che sin dall’inizio è apparsa fuori luogo sia nel merito che nel metodo con cui si è adottata.

Ricordiamo la nomina del Basile datata 14 settembre.

Poi la denuncia a mezzo stampa delle forze politiche, la ripresa dell’argomento in pieno Consiglio Comunale del 20 settembre dove la minoranza ha posto i propri questions time, visto che alle interrogazioni scritte dei consiglieri non si risponde (e diremmo alla faccia della trasparenza e del rispetto delle regole).

La risposta del Sindaco che fa acqua da tutte le parti, ove fa cenno alla richiesta di parere pro veritate richiesto all’ANAC sul punto.

Nel frattempo vi è la sospensione della decisione ad opera dell’assemblea dei Soci ATAM, la lettera con cui il Basile offre la propria disponibilità a farsi da parte e infine la revoca del Sindaco.

Nel contesto di questi fatti e anche dopo, accade di tutto.

Le false attestazioni del Basile sulla pienezza dei requisiti in tema di incompatibilità e inconferibilità degli incarichi, le richieste della minoranza al segretario generale circa l’esercizio dei poteri di controllo e verifica sulla nomina effettuata, le dichiarazioni della dott.ssa Acquaviva che afferma di non essere titolata a verificare preventivamente tutte le autocertificazioni che si producono nell’adozione degli atti amministrativi, ed infine il tentativo estemporaneo- andato a vuoto – dei consiglieri Burrone e Mauro di chiedere, in pieno Consiglio Comunale alla dott.ssa Acquaviva di rassegnare le proprie dimissioni.

Già questo corto circuito basterebbe per mandare all’aria un Ente di medie piccole dimensioni o di una cittadina di provincia, figuriamoci se si tratta del Comune di Reggio Calabria.

Poi, l’attività e il lavoro condotto dalla commissione Controllo e Garanzia che si riunisce dopo vari rinvii dovuti all’assenza degli interessati (Segretario e Capo di Gabinetto del Sindaco), all’interno della quale martedì scorso abbiamo finalmente potuto analizzare i provvedimenti di nomina e gli atti di autocertificazione che sono al centro della questione che stiamo osservando.

Sull’atto di nomina, la novità è che il Sindaco ha adottato un atto illegittimo non valutando l’opportunità di acquisire un parere della Segreteria generale.

Certo non vi era l’obbligo di richiederlo, ma sarebbe stato il caso di farlo (Primo errore marchiano del Sindaco, anche rispetto a ciò che si sta verificando sul caso Perrelli) vista l’importanza della nomina che interessa una delle più rilevanti aziende reggine, che è composta da quasi 300 lavoratori e offre servizi di rilievo nel trasporto pubblico.

Come si evidenzia dall’atto adottato, il Sindaco ha volontariamente assunto una decisione, di cui la Segretaria generale effettivamente non era e non poteva esserne a conoscenza, e del quale quest’ultima non ha responsabilità perché mai coinvolta nella decisione stessa, almeno formalmente.

Sicché la dott.ssa Acquaviva dice la verità quando afferma di non essere a conoscenza del processo decisionale che il Sindaco voleva adottare ed è altrettanto vero che la stessa non possa essere chiamata a valutare preventivamente tutti gli atti autocertificativi, specie poi di quelli di cui non poteva avere l’immediata disponibilità.

La nostra originaria idea secondo la quale il Sindaco avesse deciso, sentito il parere della dott.ssa Acquaviva, come lo è stato per la vicenda Miramare, è stata addirittura superata dalla tracotanza dello stesso Primo cittadino che ha agito da solo, senza le valutazioni che una decisione del genere avrebbero imposto.

A questo punto si aprono scenari torbidi, benché la maggioranza abbia chiesto in Consiglio le dimissioni della Segretaria generale per responsabilità che nei fatti sembra non avere, ma a noi sembra che in questo caso si ripetano le scelte della Vicenda Miramare: ossia nel prendere decisioni di rilievo, a seconda che si decida rispetto alla destinazione del danaro pubblico, di patrimonio pubblico o di governance pubblica il risultato non cambia.

Si oltrepassano le regole senza aver cura di capire quali sono i poteri ma soprattutto i limiti della Sindacatura.

Non contento il Sindaco continua a fare figuraccie.

Lo scorso venerdì strombazza sulle testate giornalistiche locali la seconda nomina del Perrelli (presidente del collegio dei revisori ATAM), dandola per acquisita, affermando che lo stesso Perrelli ha accettato.

Chiaramente anche questa è illegittima. L’art. 4 del D. Lgs. n° 39/2013 è implacabile e non lascia scampo a dubbi.

Art. 4. Inconferibilità di incarichi nelle amministrazioni statali, regionali e locali a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati

1. A coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico che conferisce l'incarico ovvero abbiano svolto in proprio attività professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque retribuite dall'amministrazione o ente che conferisce l'incarico, non possono essere conferiti:

a) gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali; 
b) gli incarichi di amministratore di ente pubblico, di livello nazionale, regionale e locale; 
c) gli incarichi dirigenziali esterni, comunque denominati, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici che siano relativi allo specifico settore o ufficio dell'amministrazione che esercita i poteri di regolazione e finanziamento.

Della compiutezza di questa scelta nessuno ha dubbi. Tant’è vero che persino la CGIL territoriale dirama un comunicato nel quale offre gli auguri di buon lavoro allo stesso Perrelli.

Poi arriva il fulmine Gangemi che nel pomeriggio di venerdì 13 dirama una nota che sconfessa il Sindaco.

Affermare infatti che la nomina è in valutazione equivale a dire il contrario di ciò che Falcomatà la sera prima ha affermato alla stampa.

Quindi, o Gangemi è consapevole delle difficoltà di discernimento amministrativo del Sindaco e cerca di correre ai ripari con una dichiarazione che tenti di diminuire la portata dell’errore grossolano e marchiano del primo cittadino (questa si , una corbelleria!), da quel momento cercando di porlo sotto tutela.

Oppure Gangemi ha capito poco o nulla delle dichiarazioni che il Sindaco ha fatto alla stampa e afferma frottole!

Oppure è il più classico dei dietrofront. E’ chiaro che, sebbene ci trovassimo dinanzi alla più morbida delle possibilità ossia il dietrofront, questo spettacolo equivale a quello dei clown al Circo.

Tutto viene sempre anticipato e tutto viene poi smentito dinanzi all’oggettività della legge e delle realtà.

Lo abbiamo visto molte volte in questi anni: la nomina del Comandante della polizia Municipale ne è un esempio: Prima Militello, funzionario di Polizia di Stato che sfuma al ruolo per incompatibilità; poi il Comandante del Corpo dei Vigili Urbani di Taormina, sfumato anche quello; o addirittura la vicenda abusivi a Palazzo San Giorgio.

In quest’ultimo caso, per rientrare nella questione, pare che il segretario generale si sia affrettato a chiarire che l’atto di nomina non è firmato e che si attende il parere dell’alta Professionalità e poi dell’Anac . Io credo che stia solo perdendo tempo a danno dell’Atam, la nomina al Perrelli non si può fare.

Mai vista una cosa di questo tipo. Scivoloni e figuracce senza nutrire il senso del pudore.

Non è uno scherzo, ma chiederò al presidente Pizzimenti di convocare d’ora in avanti riunioni di Commissione controllo e Garanzia a oltranza e a carattere permanente, dinnanzi a questo sfascio amministravo E alla furia cieca decisionale del Sindaco.

* Consigliere Comunale Reggio Calabria

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