Avvenire di Calabria

Rilanciata nel corso dell'incontro con il "medico di Lampedusa" Pietro Barolo

Immigrazione. Contro la tratta di essere umani, la proposta del Masci

di Redazione web

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Istituire un servizio di ricerca e soccorso in mare frutto della collaborazione tra paesi dell’Unione, consentire accessi sicuri in Europa per stroncare il traffico di uomini (tratta di esseri umani), riformare completamente l’accordo di Dublino. Queste le proposte del medico di Lampedusa ed europarlamentare Pietro Bartolo, cui hanno fatto eco le testimonianze degli Adulti Scout nell’incontro organizzato dalla pattuglia internazionale del MASCI, il 9 giugno alle 20 sul canale youtube del Movimento.


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Un appello accorato alle istituzioni ma anche alla società civile affinché accolga i migranti come persone in difficoltà prima che profughi da gestire, ha contraddistinto l’incontro con il “medico di Lampedusa” Pietro Barolo. Si è parlato dunque di politica europea per le migrazioni, di tratta di esseri umani, di inclusione e di integrazione sociale nella diretta dal titolo “Stelle e lacrime di Lampedusa”, ieri sera a partire dalle 20 sul canale youtube del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici italiani), al link: https://www.youtube.com/channel/UCzolKxy08x6UXPOMjQUkpMg.

L’incontro, che prende il nome da un libro-testimonianza di Bartolo del 2018, è stato introdotto da Angelo Vavassori, Segretario Internazionale MASCI. Vavassori ha presentato Bartolo, europarlamentare dal 2019, chiedendogli di raccontare l’esperienza istituzionale a Bruxelles a confronto con l’attività di coordinatore delle attività sanitarie nell’isola siciliana.

«Vengo da una brutta esperienza in mare, sono stato anch’io un naufrago, per questo ho voluto specializzarmi nel soccorso – ha esordito Pietro Bartolo raccontando l’impegno più che ventennale nell’assistenza ai profughi di Lampedusa. - Pur di testimoniare la verità sui profughi sono andato in giro per l’Europa, ho persino fatto l’attore in un film e ho scritto un libro, ma poi sono dovuto entrare in politica per provare a cambiare davvero le cose».

Bartolo ha parlato dell’attività nell’ambito dell’Europarlamento, dove a maggio scorso ha denunciato gli atteggiamenti di alcuni Stati membri che impediscono una riforma radicale del regolamento di Dublino, necessaria a poter creare canali di accesso sicuro in Europa e limitare il pericolo di stragi nel Mediterraneo.

«Sono stato relatore ombra di un dossier sul regolamento di Dublino denunciandone i limiti, dal momento che affronta ancora le migrazioni come emergenza e non come fenomeno a lungo termine. Le risposte da parte della Commissione europea alla necessità di cambiare le regole esistenti non sono state appropriate perché partono ancora dal principio del primo paese d’ingresso e mancano di un approccio realmente collaborativo tra i paesi. Un’impronta militare che ha fatto sì che fosse ignorata la richiesta di soccorso di un barcone con 180 persone, lasciato alla deriva per 48 ore, storia di questi giorni. Credo tuttavia nel Parlamento europeo, dove ferve il confronto». Bartolo ha poi spiegato: «Ho presentato una mozione in Parlamento per un servizio europeo di ricerca e soccorso in mare, ma è stata bocciata per soli due voti, non mi sono arreso e ci ho provato di nuovo. Occorre vedere il fenomeno della migrazione da un punto di vista alternativo rispetto alle soluzioni tradizionali dei rimpatri o degli accordi con i paesi di provenienza, considerandolo un processo di arricchimento. Chi arriva deve essere aiutato e ascoltato, non rimandato a casa propria, da dove è fuggito».

Il medico e Segretario nazionale del MASCI Domenico Cotroneo ha dialogato con Bartolo sul tema dell’assistenza sanitaria e rilevato la mancanza di progettualità nel gestire i fenomeni legati alle migrazioni, auspicando tra l’altro la massiccia fornitura dei vaccini ai paesi più poveri. Come rilevato dal Presidente del MASCI Massimiliano Costa: «Ci impegniamo per l’emergenza migrazioni sia prestando servizio quotidiano nei porti d’approdo sia con iniziative pubbliche per divulgare la cultura dell’accoglienza, come per la petizione presentata al Parlamento italiano ed europeo nel 2016. Andremo avanti in questa direzione anche per i progetti futuri».

Tra le istanze espresse nel documento presentato dal MASCI, la creazione di un sistema di asilo europeo condiviso e solidale tra tutti i paesi membri, un nuovo patto sulla migrazione per una maggiore solidarietà, più programmi di integrazione, la lotta al traffico di esseri umani, il problema dei minori non accompagnati.

Nel corso della serata è stato presentato il caso di Ventimiglia, dove la Comunità locale MASCI insieme all’Agesci presta servizio ai migranti sin dal 2015. Ne ha parlato Giampaolo De Lucia, guardia di frontiera, che su questo fronte ha coordinato le attività di servizio con gli enti locali. «Abbiamo coniato il termine ‘transitante’ per i profughi che passano qui a Ventimiglia, per i quali chiediamo campi di accoglienza momentanea, poiché la città rappresenta un punto di passaggio e non una meta» ha concluso.

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