
La Messa in suffragio del Papa sarà giovedì in Cattedrale a Reggio
L’arcivescovo della Diocesi di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone parteciperà alla celebrazione esequiale
Sarà una doppia festa quella che ci si appresta a vivere questa mattina (14 settembre) in Cattedrale, in occasione della Messa Pontificale del martedì. Prima dell’offerta del Cero votivo da parte della civica amministrazione e dell’atto affidamento alla Vergine, l’arcivescovo Morrone, infatti, avrà imposto il Pallio, per mano del Nunzio Apostolico in Italia, monsignor Emil Paul Tscherring.
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Sarà un evento memorabile, in una cornice già solenne, considerata la suggestiva coincidenza con la festa della Patrona, a cui potranno partecipare non solo i fedeli presenti in Cattedrale, ma anche coloro che non potranno esservi a causa dei limiti imposti dalle restrizioni anticovid o per altri motivi. La celebrazione, infatti, sarà trasmessa in diretta streaming sul profilo Facebook di Avvenire di Calabria (link: https://bit.ly/3zXdemU).
Il Pallio è stato semplicemente assegnato a monsignor Morrone e non imposto da Papa Francesco, lo scorso 29 giugno. Come avviene ogni anno, in occasione della Celebrazione eucaristica dei Santi Pietro e Paolo, nella Basilica Vaticani in San Pietro. È destinato ai metropoliti nominati nel corso dell'ultimo anno. In quella circostanza, assieme ad altri arcivescovi di tutto il mondo, destinatari del sacro paramento liturgico, c’era anche monsignor Morrone. La benedizione dei Palli avvenne ad inizio della Santa Messa.
Dal latino “pallium”, “mantello”. Il pallio pastorale è l’ornamento liturgico che ricevono sia il Papa (il giorno dell’Inizio del ministero petrino) che gli arcivescovi metropoliti. Questi ulti il 29 giugno, festa del martirio dei santi apostoli Pietro e Paolo. Di lana d’agnello, è una piccola fascia avvolgente le spalle, che “cade” con due piccoli contrappesi rivestiti di seta nera sul petto e sul dorso ed è ornato da sei croci di seta nera e tre preziose spille a forma di chiodo. È il segno dell’autorità di cui il metropolita, in comunione con il Papa, viene legittimamente investito nella propria circoscrizione ecclesiastica.
Un’emozione a vivere la quale, il 17 settembre del 1991 (anche quel giorno era martedì di festa di Madonna), era stato già l’allora arcivescovo, oggi emerito, monsignor Vittorio Mondello. In una gremitissima Cattedrale, «nella cornice gioiosa e orante della festa mariana», ebbe imposto il Pallio dal Nunzio Apostolico del tempo, monsignor Luigi Poggi.
In quella circostanza, l’imposizione del Pallio da parte del Nunzio Apostolico ad un metropolita nella Cattedrale della sua diocesi fu un evento eccezionale. Non era mai accaduto nella storia della Chiesa reggina. All’epoca, infatti, era il Papa a imporre ai novelli arcivescovi metropoliti il sacro ornamento liturgico loro assegnato nella Basilica di San Pietro, il 29 giugno festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Monsignor Mondello non partecipò, in quanto a Palermo per l’ordinazione episcopale del suo successore alla guida della diocesi di Caltagirone. Per questo motivo il Santo Padre, Giovanni Paolo II, concesse che il Pallio gli venisse imposto nella sua Basilica Cattedrale. «In mezzo al suo popolo, sancendo gli stretti legami tra la Chiesa di Reggio fondata dall’apostolo Paolo e la Cattedra di Pietro», ricorda l'Avvenire di Calabria del tempo.
Oggi la prassi è diversa. Nel 2015, papa Francesco ha deciso che il Pallio deve essere imposto a ciascun arcivescovo metropolita nella rispettiva sede metropolitana dal rappresentante pontificio, proprio per dare la possibilità a più fedeli di partecipare a questo rito.
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Monsignor Morrone è il primo arcivescovo metropolita della diocesi di Reggio Calabria - Bova a ricevere il Pallio da quando papa Francesco ha istituito la nuova prassi. Vivrà anche lui un momento dalle forti emozioni in questa fase del suo ministero pastorale. Insieme all’intera comunità diocesana e nella suggestiva cornice della festa della Madonna della Consolazione.
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