Si tratta di un percorso artistico-spirituale dedicato alla devozione nella storia per la Madonna di Polsi
In mostra il tesoro di Polsi, la Madonna della Montagna tra storia e devozione
La mostra è visitabile fino al mese di aprile presso il Museo diocesano di Gerace. Esposti documenti rari, opere d'arte, ex voto attestanti la pietas popolare verso la Vergine
di Redazione Web
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Un percorso espositivo artistico-spirituale dedicato alla devozione per la Madonna della Montagna è stato allestito presso il Museo diocesano di Gerace. Esposto fino al mese di aprile, ecco cosa è possibile ammirare.
Si chiama «Il tesoro di Polsi. La Madonna della Montagna nella storia, nei doni votivi e nella devozione dei fedeli», la mostra inaugurata lo scorso 28 dicembre, alle 16, presso il Museo diocesano di Gerace. L’evento, promosso dal vescovo di Locri – Gerace, monsignor Francesco Oliva, è realizzato in stretta collaborazione tra la Diocesi di Locri-Gerace, la Diocesi di Oppido-Palmi e il Santuario della Madonna della montagna di Polsi grazie alla sensibilità e lungimiranza del suo rettore don Tonino Saraco.
La mostra è curata dal restauratore Giuseppe Mantella e don Letterio Festa, d’intesa con la Soprintendenza e del Segretariato regionale del Ministero della Cultura. Sono stati anche interessati gli uffici e gli istituti diocesani di entrambe le curie insieme ai vari archivi storici del territorio.
«Questa Mostra, ideata in occasione del restauro della statua lapidea e la peregrinatio della statua lignea della Madonna della Montagna - spiega uno dei curatori, don Letterio Festa - è nata per volere della Diocesi di Locri-Gerace ed è stata curata per offrire, a tutti coloro che vorranno visitarla, un’affascinante ed interessante viaggio, guidati dalla Fede, dall’Arte e dalla Storia, attraverso antichi documenti, ammirevoli opere d’arte ed umili espressioni della devozione di un Popolo che continua a cantare, con immutato amore ed instancabile fervore, “li bellizzi e li grazi di Maria”».
Madonna della Montagna, tutto sulla mostra
Nella Cittadella Vescovile di Gerace sono esposti opere d’arte, pergamene, documenti d’archivio, ex voto e altre attestazioni della pietas popolare verso la Vergine di Polsi. La “porta d’ingresso alla mostra” è stata allestita nella cripta della monumentale Basilica dell’antica sede vescovile mediante la proiezione di video storici recuperati dalle teche Rai.
La storia, il mito e la devozione sono poste al centro dell’esposizione con più di 70 reperti provenienti prevalentemente dal Santuario della Madonna di Polsi e da altre realtà della diocesi di Oppido-Palmi dove il culto della Madonna della Montagna è molto presente, tanto da portare al santuario decine di “Carovane” che percorrono l’Aspromonte per raggiungere il sacro Santuario.
La statua originale della Madonna della Montagna temporaneamente trasferita presso la mostra
«Il santuario, come oggi ci appare - afferma, non a caso, lo storico ed esperto Dante Palmerino che ha contribuito all'allestimento - è il risultato di numerose trasformazioni, rifacimenti che tra fine XIX secolo e prima metà del XX secolo hanno alterato l’apparato decorativo, parte della composizione interna, le facciate settecentesche. Quale fosse il suo aspetto ed il suo programma iconografico almeno fino a fine XIX secolo è comunque ben descritto in molte fonti d’archivio».
Alcune di esse saranno oggetto proprio della mostra dedicata alla storia e alla devozione della Madonna della Montagna.
Opere che parlano di fede, di arte e devozione alla Madonna di Polsi, insieme a numerosi documenti di archivio quali visite pastorali, platee e regesti conservati nell’archivio diocesano e nell’archivio di stato di Locri, testi e racconti di Corrado Alvaro e persino dei viaggiatori stranieri nel “cuore” dell’Aspromonte, suppellettili sacre, ex voto dei principi Carafa, Pignatelli, di San Pio X e dei numerosi pellegrini che hanno nei secoli visitato il santuario.
Un percorso che inizia dal XII secolo
Il percorso espositivo dedicato alla Madonna della Montagna traccia la storia del santuario sin dalla sua fondazione partendo dal codice del XII secolo che si conserva nell’Archivio Apostolico Vaticano e che si riallaccia all’attività scriptoria e alla Croce di Polsi.
Si tratta di un sinassario agiografico di asceti ed eremiti, vergato a Oppido, presso la sede vescovile, scritto in stile di Reggio in data aprile 1174. La mostra si concluderà ad aprile del 2023 con un convegno dove saranno poste all’attenzione dei cultori aspetti inediti in ordine alle tematiche di carattere devozionale, storico-artistiche e antropologiche.
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