![](https://www.avveniredicalabria.it/wp-content/uploads/2024/06/Droga-Uscirne-si-puo-e1719356516557.jpg)
Droga, salvarsi è possibile: «Così abbiamo detto no alla dipendenza»
Una giovane ex tossicodipendente e la madre di un ragazzo spiegano come si può uscire dal drammatico tunnel delle dipendenze. Il pm Musolino parla di «droghe come fregatura».
Beni per circa sei milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Reggio Calabria a Annunziato Iamonte, di 59 anni, di Melito Porto Salvo, infermiere. Il provvedimento, emesso dal Tribunale - Sezione Misure di Prevenzione, su proposta congiunta del procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho e del direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, scaturisce dalle indagini condotte sull'intero patrimonio dell'uomo, dalle quali sarebbe emersa un'evidente sproporzione tra redditi dichiarati e investimenti effettuati che, secondo gli investigatori, sarebbero di provenienza illecita. Sarebbe stata accertata, inoltre, la contiguità alla cosca Iamonte, desunta dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Filippo Barreca e Rocco Nasone, e l'omessa segnalazione di variazioni patrimoniali alla Guardia di finanza in quanto sorvegliato speciale. Il sequestro ha riguardato 70 tra fabbricati, appartamenti, cantine e locali, 15 ettari di terreno coltivato, un'auto e rapporti finanziari.
Una giovane ex tossicodipendente e la madre di un ragazzo spiegano come si può uscire dal drammatico tunnel delle dipendenze. Il pm Musolino parla di «droghe come fregatura».
Il Pontefice pronunciò parole forti contro i mafiosi e di speranza per i giovani. Frasi ancora attuali che rappresentano un invito a un rinnovato impegno per il bene comune.
Secondo la Direzione Investigativa Antimafia, i clan calabresi continuano a detenere il primato rispetto alle altre mafie operative in Italia.