Avvenire di Calabria

Sindacati di Cgil, Cisl e Uil preparano una mobilitazione per martedì 20 febbraio per richiamare l'attenzione del Governo nazionale

Infrastrutture in Calabria, la Statale 106 “dimenticata”

Insieme ai sindaci l'intento è riaccendere i riflettori sull'ammodernamento dell'arteria e sui tratti ancora in attesa di essere finanziati

di Francesco Chindemi

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15 miliardi, all'incirca quanto verrebbe a costare il Ponte sullo Stretto. Servirebbero a realizzare il tratto meridionale della Statale ionica 106 che da Catanzaro arriva a Reggio Calabria. Il Governo ha attualmente messo sul piatto 3,5 miliardi di euro. Ma solo per i lotti tra Sibari e Rossano e da Crotone fino al capoluogo di regione.

Statale 106, da Catanzaro in giù si chiede massima attenzione

Insomma, da Catanzaro in giù non sono previsti al momento interventi o finanziamenti per il tratto di statale 106 che arriva fino a Reggio Calabria. Anche se da Roma e lo ha ribadito il vice ministro Rixi nella sua visita di inizio anno in riva allo Stretto, c'è massima attenzione perché la statale ionica 106 diventi un'arteria moderna e funzionale e non rimanga la famigerata «strada della morte»


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Sarà completata la progettazione definitiva entro il 2024? È quanto auspicano i sindacati di Cgil, Cisl e Uil che hanno indetto per martedì prossimo, 20 febbraio, una mobilitazione per richiamare l'attenzione sulla 106, infrastruttura strategica - in prospettiva - complementare e fondamentale anche per il futuro ponte sullo Stretto.


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In tutto 4 i sit-in organizzati in altrettante località calabresi attraversate dalla seconda arteria, per importanza dopo l'A2, della regione. Presidi di protesta saranno a Bianco e Locri nella città metropolitana di Reggio. Ma anche a Mirto Crosia nel cosentino e Torre Melissa nel crotonese. Località scelte non a caso, "simbolo" di un atavico isolamento territorio che si spera da anni possa essere superato.

I progetti in attesa di approvazione, chiusi nei cassetti di Anas

La protesta annunciata per martedì prossimo serve anche a riaccendere i riflettori sui tanti progetti ancora chiusi nei cassetti di Anas, risalenti ad inizio secolo, ma mai finanziati.


PER APPROFONDIRE: Ponte sullo Stretto, si riparte: approvato l’aggiornamento al progetto definitivo


Emblematico il caso del nuovo tratto a a quattro corsie, per uno sviluppo complessivo di 53 chilometri (lungo la dorsale reggina) che in prospettiva dovrà collegare Melito Porto Salvo a Sant'Ilario dello Jonio. Un progetto approvato dal Consiglio d'amministrazione di Anas nel 2005 per un importo previsto - all'epoca - di 3,2 miliari di euro. 6 anni circa, invece, i tempi allora stima di realizzazione.

Un progetto ad oggi ancora in attesa di esecutività di cui vi è traccia, comune, nella rete con tanto di rendering di tracciato e viadotti previsti. Recentemente i sindaci dell'area hanno affrontato la questione sia con il commissario straordinario per la Ss106, Simonini ma anche con il ministero delle infrastrutture e trasporti guidato da Matteo Salvini.

Il progetto - si legge sul portale del progettista - risulta fisicamente suddiviso in due tratti e contraddistinto da un elevato numero di opere strutturali in sotterraneo (gallerie a doppia canna) e all'aperto (viadotti).


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Si sottolinea, inoltre, che «l'intervento di variante alla S.S.106 "Jonica" esistente, nei tratti Melito Porto Salvo / Palizzi e Bova Marina / S.Ilario (in provincia di Reggio Calabria), rientra nell'itinerario europeo E90 e rappresenta uno dei Mega-Lotti funzionali di cui si compone l'importante percorso di rapida comunicazione regionale dei centri urbani della costa Jonica, da Reggio Calabria a Taranto.

L'intervento - si legge ancora sul sito del progettista a sottolinearne ulteriormente l'importanza - «permetterà di spostare il traffico di attraversamento esternamente alle aree urbanizzate, lasciando alla sede attuale le sole funzionalità locali, con un evidente recupero delle aree stesse dal punto di vista ambientale».

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