Avvenire di Calabria

Internet e minori: Univ. Cattolica e min. Imprese, under 16 irrequieti ed esploratori, da 1 a 3 ore al giorno online. Il 68% ha uno smartphone, per 4 su 10 esperienze negative

di Redazione Web

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Trascorrono online da una a tre ore al giorno, uno su cinque oltre le quattro ore, e sono quattro le modalità che esprimono quando sono in rete: irrequiete/i, esploratrici/ori, performative/i e ripiegate/i. Questa la fotografia dei minori tra gli 8 e i 16 anni che emerge dalla ricerca “Alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori: comportamenti, opportunità e paure dei navigatori under 16”, promossa dal ministero delle Imprese e del Made in Italy con la collaborazione scientifica dell’Alta Scuola in media, comunicazione e spettacolo dell’Università Cattolica, e presentata oggi a Milano, presso l’Ateneo.

Il campione della ricerca è costituito da 1.677 tra bambini di 8-10 anni e adolescenti dai 14 ai 16 anni, rappresentativi per genere, età, zona e ampiezza del comune di residenza; 1.000 sono stati intervistati online, 57 hanno compilato un diario giornaliero di consumo e 20 hanno partecipato a focus group collaborativi. Inoltre 1.000 sono stati i contenuti mediali indicati dai minori e analizzati dai ricercatori. La maggior parte degli intervistati rimane online da una a tre ore al giorno, uno su cinque oltre le quattro ore utilizzando diversi strumenti: social network, messaggistica e piattaforme streaming.

Gli irrequieti (31% del campione) “presentano un tono emotivo negativo e velato di tristezza; online cercano stimoli forti ed emotivamente coinvolgenti” ma “incorrono con frequenza in esperienze negative”, si legge nell’indagine. Gli esploratori (25% del campione), più piccoli rispetto agli altri cluster, “vanno online mossi dalla voglia di divertirsi e di apprendere, tenendosi alla larga da eventuali problematiche​. Seguono le indicazioni degli adulti e vedono nella famiglia ​un saldo punto di riferimento”. I performativi (24% del campione) è “un cluster con maggiore incidenza tra teens e maschi.  Partono avvantaggiati in famiglie istruite e benestanti che li seguono anche online”. Infine i ripiegati (20% del campione). È un cluster con maggiore incidenza tra i teens e la componente femminile. Gli intervistati “si descrivono come arrabbiati, impauriti e insoddisfatti di sé”. Il 94% dei minori tra gli 8 e 16 anni utilizza uno smartphone (tra gli intervistati il 68% ne possiede uno personale, il 28% l’ha ricevuto prima dei 10 anni e il 25% dopo gli 11).

Confermati i rischi della rete per i minori: 4 intervistati su 10 raccontano esperienze negative; la maggioranza ha visto contenuti inadatti almeno una volta; in particolare i più piccoli sono incappati in eventi critici su YouTube.



Fonte: Agensir

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