Avvenire di Calabria

Fine del sogno iniziato vent'anni fa con il sostegno del Terzo Settore

Isola ecologica, la Coop Rom 1995 non sarà il gestore

Federico Minniti

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Reggio Calabria ha la sua nuova isola ecologica. Proprio in questi minuti il Sindaco, Giuseppe Falcomatà, coadiuvato dall'assessore all'Ambiente, Giovanni Muraca e l'Amministratore delegato di Avr, Claudio Nardecchia, stanno inaugurando il centro comunale di raccolta nel quartiere di Condera. Proprio di fronte alla "storica" sede della Cooperativa Rom 1995, nata oltre vent'anni fa per dare una duplice risposta alla città.
Da un lato fornire un servizio alla cittadinanza rispetto alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti ingombranti; dall'altro dare un'opportunità lavorativa a quanti provengono da una situazione di disagio.
E ventidue anni fa nasceva la prima cooperativa sociale a Reggio Calabria, avallata dal supporto di tutto il Terzo Settore reggino e dalla Caritas diocesana. Un servizio efficiente, un lavoro che ha ridato dignità agli operatori. Fino allo scorso 10 dicembre: da quel momento - nonostante la mediazione dell'amministrazione comunale - le parti, Avr e Coop Rom 1995, non hanno trovato un punto d'accordo.
Le regole del profitto superano l'esperienza valoriale, così il portone della cooperativa resterà chiuso, mentre a pochi metri di distanza nasce la nuova isola ecologica che espleta le stesse funzioni che da due decenni portano avanti i ragazzi della Rom 1995.
L'ultimo rinvio sa di beffa: l'appuntamento tra Domenico Marino, presidente della cooperativa, e Claudio Nardecchia, in programma nella giornata di ieri, ha subito un nuovo rinvio a domani. Ossia dopo che i "fari mediatici" dell'inaugurazione caleranno.
Agli operatori della Rom 1995 restano poche speranze: in capo alla cooperativa sociale è rimasto solo lo smaltimento dei rifiuti elettronici e le maestranze hanno esaurito il "tesoretto" di ferie retribuite. Sono venti i lavoratori, molti dei quali usciti dal circuito riabilitativo della fine pena carceraria, che rischiano di non avere più la loro occupazione.

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