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La risposta di Tel Aviv all’Iran è arrivata questa mattina, 19 aprile, giorno dell’85° compleanno del Grande Ayatollah Ali Khamenei. Missili e droni israeliani hanno colpito una base militare sita nei pressi di Isfahan, in ritorsione all’attacco di sabato scorso. Da questa base, infatti, sarebbero stati lanciati i circa 300 missili verso Israele. La città iraniana è nota per la sua centrale atomica ed è anche uno scrigno di storia e di bellezze monumentali del Paese. L’Iran ha subito attivato la sua difesa aerea e, secondo le diverse agenzie di informazione iraniane, non si sarebbero registrati danni rilevanti. Gli stessi impianti nucleari sarebbero “completamente sicuri” dopo i raid, e “non è stato segnalato alcun incidente”. Conferme in questa direzione vengono direttamente anche dall’agenzia internazionale dell’energia atomica Aiea, sul profilo ufficiale dell’agenzia su X. “Il direttore generale Aiea, Rafael Grossi, continua a chiedere a tutti un’estrema moderazione e ribadisce che gli impianti nucleari non dovrebbero mai essere un obiettivo nei conflitti militari”. Stando alle prime ricostruzioni e analisi citate dalla televisione di Stato di Teheran sarebbero stati ”pilotati da infiltrati all’interno dell’Iran i mini droni abbattuti dalle difese aeree a Isfahan”. Dunque “non ci sarebbero indicazioni di un attacco dall’esterno contro l’Iran”. “Mandare un segnale all’Iran che Israele ha la capacità di colpire all’interno del Paese”: questo secondo un funzionario israeliano al Washington Post l’obiettivo dell’attacco israeliano contro il territorio iraniano. Israele aveva avvertito dell’attacco Washington che, secondo funzionari americani citati da Nbc e Cnn, “non ha approvato la risposta”. L’ambasciata americana a Gerusalemme nel frattempo ha emesso un avviso di sicurezza per i dipendenti e i loro familiari, chiedendo di limitare i viaggi nelle aree di Tel Aviv, Beersheba e Gerusalemme per motivi di “cautela in seguito alle notizie dell’attacco di ritorsione all’interno dell’Iran”. Allerta di 72 ore nel Golfo Persico diramata dall’agenzia per la sicurezza marittima britannica Ukmto in seguito all’attacco israeliano in Iran: “Le imbarcazioni che stanno transitando nel Golfo Persico e nell’area occidentale dell’Oceano indiano potrebbero registrare un aumento delle attività di droni nella regione – si legge nel bollettino -. Al momento non ci sono indicazioni di mercantili nell’area. I comandanti segnalino ogni attività sospetta, e di droni, all’Ukmto”.
Fonte: Agensir