Diocesi: Siena, venerdì 18 ottobre card. Lojudice inaugura la mostra su “Il ritorno del figliol prodigo” a San Cristoforo
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La mobilità oggi non è più sfuggire da situazioni di fragilità economica e occupazionale ma desiderio di rivalsa e crescita. È quanto emerge dal Rapporto italiani nel mondo 2023 curato dalla Fondazione Migrantes e presentato oggi a Roma. Secondo lo State of the Global Workplace 2023 Report di Gallup, il 51% dei lavoratori nel mondo dichiara di avere intenzione di lasciare il lavoro vista la ripresa dell’occupazione dopo la pandemia. Gli italiani si sentono invece “inchiodati al loro destino professionale” (18%): sono i lavoratori meno coinvolti, i più stressati (49%) e i più tristi (27%). I lavoratori italiani guadagnano circa 3.700 euro in meno della media dei colleghi europei. A soffrire di più sono i giovani: tra i 18 e i 34 anni quasi un ragazzo su due nel 2022 (4,8 milioni) ha almeno un segnale di deprivazione nell’istruzione e nel lavoro.
Ben 1,7 milioni sono Neet (Not in Education, Employment or Training). Al contrario di quanto avviene in Italia, la comunità all’estero è sempre più giovane. Crescono le classi di età di giovani, giovani adulti e adulti maturi: il 23,2% (oltre 1,3 milioni) ha tra i 35 e i 49 anni; il 21,7% (più di 1,2 milioni) ha tra i 18 e i 34 anni. La Sicilia è la principale regione d’origine (oltre 815mila). Seguono la Lombardia (quasi 611mila), la Campania (+548mila), il Veneto (+526mila) e il Lazio (quasi 502mila). Il 48,2% dei 6 milioni di italiani all’estero è donna (oltre 2,8 milioni).
L’Europa accoglie oltre 3,2 milioni di connazionali (il 54,7% del totale). Il continente americano segue con oltre 2,3 milioni (40,1%). Le comunità italiane più numerose sono in Argentina (oltre 921mila iscritti, il 15,5% del totale), in Germania (oltre 822mila, il 13,9%), in Svizzera (oltre 639mila, il 10,8%). Seguono Brasile, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. A differenza del passato la donna italiana non migra più per ricongiungersi agli uomini che l’avevano preceduta: oggi va all’estero una donna moderna, dinamica e indipendente, in cerca di un maggior benessere economico e di una carriera professionale più gratificante.
La mobilità dei pensionati è invece caratterizzata da incostanza: nel 2019 si registravano quasi 6 mila partenze l’anno, poi scese a più della metà nel 2020 e 2021. Nel 2023 le iscrizioni all’Aire per espatrio degli over 65 anni sono state 4.300: +17,8% per chi ha 65-74 anni, +15,1% per 75-84 anni e +5,3% per gli over ottantacinquenni. I pensionati espatriano verso luoghi esotici amati, Paesi con politiche di defiscalizzazione, ma soprattutto per ricongiungersi a figli e nipoti.
Fonte: Agensir
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