Avvenire di Calabria

Giuseppe D'Agostino: "La pandemia, oltre alla parte che riguarda il settore dell’intrattenimento vero e proprio, ha completamente bloccato lo stare insieme"

La Compagnia di San Paolo alla Rotonda è pronta a ripartire

Tatiana Muraca

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Giuseppe D’Agostino è un componente, nonché regista, della Compagnia teatrale di San Paolo alla Rotonda. Una realtà formata da 15 elementi esistente sul territorio di Reggio Calabria da circa 20 anni, e da almeno 10 attiva nell’organizzazione di spettacoli messi in scena in occasione della festa di san Paolo, nei giorni a ridosso del 29 giugno. Ogni anno, infatti, la Compagnia promuove rassegne teatrali organizzate in sinergia con altre compagnie teatrali del territorio: «In questo modo – ci dice Giuseppe D’Agostino – abbiamo da sempre modo di confrontarci su quella che è una passione in comune. Tutti si occupano di tutto, ed è questo il bello». Molte nate come «costole» delle parrocchie, le compagnie curano ogni dettaglio, dalla realizzazione della brochure, al copione, all’organizzazione generale dell’evento, scegliendo man mano cosa mettere in scena durante ciascuna delle serate previste, solitamente cinque. Come da tradizione, il pubblico può assistere a commedie brillanti, solitamente in vernacolo reggino: circa 800 persone riunite nell’arena del Parco Baden Powel (al momento chiuso per ristrutturazione), antistante proprio la chiesa di San Paolo alla Rotonda. «La pandemia ci ha fermati – continua Giuseppe D’Agostino – ma speriamo di riprendere al più presto anche lì dove abbiamo lasciato il pubblico, in quel Parco che è una perla per la città». Gli spettacoli organizzati dalla Compagnia, però, non si sono tenuti solo in quel luogo, ma hanno fatto il giro di varie «piazze» della provincia reggina, «con delle piccole tournée dove abbiamo portato alto il nome della nostra realtà parrocchiale, mettendo in atto un vero e proprio scambio culturale con le altre compagnie». Uno continuo stimolo alla condivisione bloccato bruscamente l’anno scorso con l’avvento del Covid-19. L’intera organizzazione della rassegna, infatti, parte proprio a fine febbraio, periodo che nel 2020 è quasi coinciso con l’inizio del primo lockdown. «Abbiamo provato a continuare con alcune prove da remoto – ci racconta a riguardo Giuseppe D’Agostino – ma constatando poi la gravità della situazione, abbiamo del tutto abbondonato l’idea. Si spera che quest’anno possiamo ritornare a recitare sul palcoscenico. La gente mi ferma già per strada domandandomi quando riprenderemo con gli spettacoli. Da queste richieste, capisco ancora di più che la pandemia, oltre alla parte che riguarda il settore dell’intrattenimento e della cultura vero e proprio, ha completamente bloccato lo stare insieme durante le prove, i nostri momenti aggregativi, la condivisione di intenti e di passioni». Non per niente, il principale obiettivo secondo cui nasce la Compagnia di San Paolo alla Rotonda è da sempre quello di fungere da veicolo per avvicinare la comunità al suo interno e, nello stesso modo, le varie realtà parrocchiali del territorio. «Durante le prove, dedichiamo del tempo a noi stessi, a ciò che ci fa stare bene – conclude Giuseppe D’Agostino – andando sul palco, invece, ci offriamo con tutto il cuore agli altri. Quest’anno, sto ricevendo molti incoraggiamenti e sto notando tanta voglia di ripartire; noi proveremo a farlo, nella speranza che tutto andrà per il meglio».

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