Avvenire di Calabria

Secondo i pm Gratteri, Bombardieri e Romano si tratterebbe di Alessandro Torcasio

La Dda stringe le indagini sul killer dei Giampà

Redazione Web

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Personale della Squadra Mobile di Catanzaro, nei giorni scorsi ha notificato l’avviso di conclusione indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro a carico di Torcasio Alessandro cl. 83, elemento di spicco della cosca “Giampà”.
Le attività investigative, disposte dalla Direzione Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore Capo Dott. Nicola Gratteri, e coordinata dal Procuratore Aggiunto Giovanni Bombardieri e dal Sostituto Procuratore Elio Romano, hanno permesso di ricostruire due diversi episodi delittuosi entrambi inquadrati nella guerra di mafia avvenuta nel comprensorio di Lamezia Terme tra le contrapposte famiglie di ‘ndrangheta dei “Giampà'” e dei “Cerra-Torcasio-Gualtieri” caratterizzata da una serie di omicidi avvenuti a ridosso degli anni 2010-2011.
I menzionati eventi delittuosi sono stati accertati grazie ad una minuziosa attività di riscontro alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, esponenti della cosca “Giampa”, nonché dalle attività d’indagine poste in essere dal citato Ufficio investigativo. Al Torcasio Alessandro viene contestato il tentato omicidio di Nicola Gualtieri alias “coccodrillo”, avvenuto precedentemente all’agguato di cui lo stesso Gualtieri rimaneva poi vittima nel novembre del 2010. Tale episodio si inquadrava in particolare, nell’ottica di una strategia criminale volta alla soppressione degli esponenti dell’avversa consorteria mafiosa della famiglia “Cerra-Torcasio-Gualtieri”, finalizzata al mantenimento del predominio criminale sul territorio di Nicastro. Dalle indagini è emerso che Alessandro Torcasio, per realizzare il suo proposito criminoso, si appostava nella piazzola soprastante la Casa Circondariale di Lamezia Terme, in attesa che il Nicola Gualtieri facesse rientro presso la suddetta struttura detentiva poiché sottoposto alla misura restrittiva della semilibertà e, mediante l’utilizzo di un fucile mitragliatore del tipo kalashnikov, attentava alla vita della vittima designata, senza tuttavia aver successo poiché al momento dell’esplosione l’arma si inceppava.
Altro episodio contestato, grazie alla ricostruzione investigativa effettuata dalla Squadra Mobile, ad Alessandro Torcasio, è il tentato omicidio in danno di Ottorino Rainieri, esponente di spicco dell’avversa consorteria criminale “Cerra-Torcasio-Gualtieri”. È stato accertato, secondo quanto contestato nel menzionato provvedimento dell’A.G. che, tra il 25/11/2010 ed il 16/12/2010 Alessandro Torcasio, su mandato del capo cosca Giuseppe Giampà e con la collaborazione di Giuseppe Catroppa e Luca Piraina, armato di kalashnikov e di una pistola calibro 9, essendo a conoscenza che Ottorino Rainieri, in quanto sottoposto alla misura restrittiva della Sorveglianza Speciale di PS, avrebbe dovuto rincasare presso l’abitazione del padre, ha posto in essere diversi appostamenti presso i terreni adiacenti la suddetta abitazione. L’evento delittuoso anche in questa circostanza, non si concretizzava per cause indipendenti dalla volontà di Alessandro Torcasio in quanto la vittima non veniva individuata nel corso degli appostamenti.
Il provvedimento emesso dalla Procura Distrettuale di Catanzaro indica il Alessandro Torcasio anche come autore di due distinti episodi di estorsione nei confronti di altrettante attività commerciali, ai cui proprietari, T.P. e V.G., è stata, altresì, contestata l’ipotesi di favoreggiamento in quanto, all’atto dell’escussione come parti offese da parte degli investigatori della Squadra Mobile di Catanzaro, fornivano false dichiarazioni tese ad eludere le investigazioni.

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