Avvenire di Calabria

Sud in grave difficoltà: il Piano povertà in Calabria risolverà emergenza?

La denuncia | Coldiretti: 7 milioni di italiani senza un pasto

Francesco Bolognese

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Durante i conflitti bellici, o immediatamente dopo, è comprensibile la richiesta di cibo. Per il Belpaese l’ultima guerra risale al secolo scorso, tuttavia si registra per certi versi un’economia da post conflitto bellico.
La Coldiretti, muovendo dai dati Istat 2015 reddito e povertà, ha rilevato che sono “sono 7,2 milioni gli italiani che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato (cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano) almeno ogni due giorni, anche se lo volessero”.
In un’Italia a due velocità, da sempre o quasi, è inevitabile che la parte più debole sia penalizzata ancora di più. Infatti “la situazione peggiore dal punto di vista alimentare si registra, prosegue Coldiretti, nel mezzogiorno dove la percentuale sale al 17,4% (mentre al centro è il 10,4% e al nord l’8,3%), tra le famiglie monoreddito con il 17,3% e tra le persone sole con piu’ di 65 anni con il 19,8%”.
Comunque “si registra tuttavia una tendenza al miglioramento rispetto all’anno precedente in cui la percentuale era al 12,6%.”.
Il quadro generale rimane estremamente grave e frastagliato.
La Coldiretti accende i riflettori sul fatto che “ogni italiano ha comunque buttato nel bidone della spazzatura durante l’anno ben 76 chili di prodotti alimentari che sarebbero piu’ che sufficienti a garantire cibo adeguato per tutti i cittadini. Un problema che riguarda in Italia l’interna filiera dove gli sprechi alimentari ammontano in valore a 12,5 miliardi che sono persi per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale e per l’8 per cento nell’agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione”.
Accanto ad una rinnovata cultura del “pane e del vino” urgono interventi di ampio respiro. La regione Calabria nei mesi scorsi ha varato il Piano di contrasto alla povertà, che si prefigge, tra le altre cose, “di aiutare migliaia di persone ad uscire dalla povertà, ad avere un reddito di inclusione ed a trovare un lavoro”.
Dubbi e perplessità emergono anche tra i “compagni” di partito del Governatore. E’ di queste ore la denuncia del consigliere del Pd, Guccione.
“Ho già avuto occasione nei giorni scorsi di denunciare la grave situazione connessa al mancato avvio del Piano di contrasto alla povertà, annunciato e pubblicizzato nelle Conferenze Stampa e subito dimenticato. Stessa sorte è toccata all’avvio della sperimentazione del Reddito minimo di inclusione sociale”. I calabresi attendono.

Articoli Correlati