Avvenire di Calabria

Una Santa messa presieduta dal parroco, don Pasqualino Catanese, ha suggellato il cammino dei ragazzi dal 25 giugno al 25 luglio

«La fede è gioia», concluso il percorso per i bimbi dell’Itria

Redazione Web

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di Antonio Zavettieri - La celebrazione della Santa Messa, officiata dal parroco, don Pasqualino Catanese, ha concluso le attività del progetto «La fede è gioia 2019», promosso e attuato dalla parrocchia Santa Maria Odigitria di Reggio Calabria, con il contributo dell’Associazione Artemia e del Gruppo adulti dell’Azione Cattolica parrocchiale.

L’iniziativa, giunta alla IX edizione, si è svolta nei locali della parrocchia dal 25 giugno al 25 luglio, ispirandosi agli orientamenti del metodo esperienziale salesiano, pensato da San Giovanni Bosco per i suoi ragazzi.

Protagonisti sono stati i bambini dai 5 ai 12 anni della zona sud della città, che seguendo la traccia del percorso di quest’anno: Ama il prossimo tuo… hanno dato corso alla loro immaginazione, declinando il tema con una serie di lavoretti, con materiale di riciclo, che sono riusciti a rendere bene l’idea di cosa significhi vivere concretamente in spirito di fraternità con gli altri, vero antidoto contro le pericolose derive di questo tempo, in cui odio e paura si fanno sempre più strada, mentre parole come amore, solidarietà e accoglienza tendono a cadere in disuso, persino fra coloro che orgogliosamente si definiscono cristiani, dimenticando, come afferma il papa emerito, Benedetto XVI, che “Il limite tra il prima di Cristo e il dopo Cristo non è un confine tracciato dalla storia o sulla carta geografica, ma è un segno interiore che attraversa il nostro cuore. Finché viviamo nell’egoismo, siamo ancora oggi coloro che vivono prima di Cristo”. È necessario assumere la consapevolezza che quanto nella vita quotidiana ci appare come motivo di disturbo, di fastidioso impedimento che non ci consente di godere pienamente delle nostre comodità, visto nella prospettiva della fede è luce che ci colma di speranza.

Tanti sono stati i ragazzi che con piacere hanno scelto fra molte opzioni quella di trascorrere i loro pomeriggi nei locali della parrocchia, dove hanno avuto modo di partecipare ad attività laboratoriali divertenti e formative, che li hanno aiutati a costruire relazioni positive tra coetanei e con gli adulti, dai quali sono stati guidati, nel percorso, con lo spirito di educatori ansiosi di servire con umiltà, seguendo la logica del Signore e rifuggendo la tentazione di proporsi come maestri, per vivere un’esperienza insieme ai giovani ricca di umana gioia e di doni spirituali.

I bambini hanno potuto sperimentare come la parrocchia sia un luogo bello ed accogliente, nel quale sia possibile esprimersi pienamente senza il timore di essere giudicati. Sono stati creati momenti favorevoli all’apprendimento e situazioni propizie alla socializzazione. Cose importanti in questo mondo sempre più orientato verso l’individualismo, dimentico che il dialogo è strumento necessario per costruire la relazione, senza la quale l’uomo non può realizzare la propria umanità.  

Bisogna contrastare le chiusure. Rendono la vita triste, piena di paure e di ansie che minano la costruzione di un sereno avvenire individuale e collettivo. C’è necessità di dialogo intragenerazionale e fra le diverse generazioni perché la nostra società possa progredire.

In questa società liquida c’è più che mai bisogno di una Chiesa attiva; che si ponga come riferimento di tutti i disagi; che scuota le coscienze, contrapponendo alle effimere ideologie alla moda, il messaggio solido di Cristo, il solo capace di aprire la strada ad un futuro dalle radici forti, in grado di resistere ad ogni tempesta.

In quest’Italia, attraversata da continui cambiamenti politici e sociali, alla ricerca di una nuova identità, è necessario mantenere saldo l’impegno più importante per la costruzione di un degno futuro: l’educazione delle nuove generazioni.

È ciò che, con umiltà, nel loro piccolo, hanno cercato di fare, con il progetto La fede è gioia, i volontari, dai giovanissimi Filippo Cilione, Giulia Gullì, Gabriele Pellicanò, Antonio Romeo, Irene Romeo, Giusy Sarica, Alfredo Versace e Francesca Zavettieri, alle signore Marinella Caridi, Grazia Catona, Sara Cogliandro, Graziella Danieli, Valeria Longo, Giuseppina Muscolino, Francesca Errante, Maria Neri, Concetta Carmela Priolo, Teresa Romeo, Paola Strati, Nuccia Tarzia, Angela Triglia e Paola Zema, stimolando i bambini, attraverso le varie attività proposte, a tirare fuori la loro creatività, la loro umanità e la loro voglia di condivisione.

Le attività del progetto sono state coordinate da Giovanna Versace, presidente dell’Associazione Artemia, sotto la supervisione del parroco don Pasqualino Catanese.

Ricca di tensione spirituale si è rivelata la partecipazione alla Santa Messa dei bambini, accompagnati dai genitori, dai nonni e dai volontari. Particolarmente emozionante è stata, invece, la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione ai bambini, da parte degli organizzatori, dopo la celebrazione.

È stato bello, soprattutto, vedere bambini e adulti di ogni età guardare, insieme, con speranza verso il futuro, nella certezza che l’amore di Dio non cesserà mai di vegliare su di loro e su l’intera umanità.

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