
La voce di Dio, quella parola che dona luce, forza e consolazione
Nel corso di tutta la storia biblica e nella vita quotidiana dei credenti, la voce
Papa Francesco, con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Aperuit Illis”, ha stabilito che la terza domenica del Tempo ordinario fosse dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio.
Per l’occasione, domenica 24 gennaio, il vescovo metropolitano di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini ha sentito il bisogno di rivolgersi a tutti i fedeli con una lettera, tramite cui ricorda anche le celebrazioni dell’anno scorso. Monsignor Morosini aveva, infatti, invitato tutti a riunirsi a piccoli gruppi di famiglie per leggere insieme la Parola di Dio, recandosi lui stesso presso tre di queste famiglie. La pandemia, però, ha interrotto l’iniziativa, che il presule ricorda come un’esperienza molto bella durante cui ha potuto dialogare insieme ai fedeli, al fine di trovare nella Parola «la luce della nostra vita».
Quest’anno, dunque, la domenica della Parola è stata celebrata un po’ in sordina, ma pur sempre percepita come doverosa «per il futuro della nostra fede in questo tempo di scristianizzazione. Se il Papa ha istituto questa giornata – parole di monsignor Morosini - vuol dire che ha percepito ciò come un bisogno per la Chiesa oggi». Con questa lettera, il presule vuole consegnare concretamente una parola di Gesù, affiancata ad alcuni suggerimenti. «Ecco la parola di Gesù (Gv 17, 8.14): Le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato… Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo».
Monsignor Morosini invita a mettersi in atteggiamento di fede dinnanzi alla Parola di Dio, perché solo affidandoci a Lui troveremo l’orientamento per la nostra vita. In caso contrario, afferma il presule, «prevarranno in noi altri comportamenti non consoni alla fede». Un appello, quello di non seguire solo i mezzi di comunicazione, perché senza l’accostamento alla Parola di Dio, «noi daremo ai nostri problemi risposte non cristiane, come succede attorno a noi, e lo percepiamo tutti in riferimento ai temi morali caldi: famiglia, sessualità, ambiente, corruzione, poveri, emigrati ecc».
La giornata della Parola, dunque, serve proprio per educare a questa visione di fede, ritornando a prendere in mano la Bibbia e a leggerla, anche tramite internet. «Da buoni cristiani – aggiunge monsignor Morosini – mettiamo in evidenza nella nostra casa in un posto di onore crocifisso e Bibbia». E rivolgendosi a chi ha responsabilità educative (genitori, insegnanti, sacerdoti, animatori, guide, catechisti), il presule fa leva proprio sugli insegnamenti della Parola, che «aiuti ragazzi e giovani a trovare nella lettura di questa Parola la risposta ai nostri interrogativi. Miei cari fratelli - conclude monsignor Morosini - sappiamo accogliere il tempo di Dio. Dinnanzi al disorientamento globale della nostra società, cerchiamo nella Parola di Dio il punto fermo per il cammino della nostra vita. La Vergine, custode della Parola di Dio, ci benedica, ci accompagni e interceda per noi».
Nel corso di tutta la storia biblica e nella vita quotidiana dei credenti, la voce
La voce non è solo suono. È relazione, identità, cultura. È gesto, sguardo, movimento. In
Un cammino lungo e devoto che ha visto il presule dedicarsi con passione alla Chiesa e alla Comunità dei Minimi.