Avvenire di Calabria

In riva allo Stretto un ciclo di incontri organizzato dalla parrocchia di San Luca

La Sindone “sbarca” a Reggio Calabria

A relazionare il professore Fanti, tra i massimi studiosi del sacro lino che avrebbe avvolto Cristo deposto

di Massimo Occhiuto

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Nei giorni dal 24 al 26 febbraio la parrocchia di San Luca Evangelista, l’Istituto Teologico Pio XI di Reggio Calabria, la Chiesa Santissimo Salvatore di Saline Joniche, la Chiesa San Rocco di Scilla e la parrocchia Santa Maria Del Divino Soccorso hanno ospitato le conferenze sulla Sacra Sindone tenute dal professor Giulio Fanti (nella foto) dal titolo “La Scienza Rafforza la Fede”.

Sindone, gli interventi del ricercatore Fanti a Reggio Calabria

Il professor Fanti, docente di Misure meccaniche e termiche presso l’Università di Padova, è riuscito a coinvolgere il numeroso pubblico che ha partecipato ai vari appuntamenti che hanno permesso di vivere un inizio di Quaresima particolarmente profondo sotto l’aspetto della fede e di come la scienza possa appunto rafforzare la fede.


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Diverse sono state le tematiche trattate durante il tour de force al quale lo studioso si è prestato durante il soggiorno reggino, evidenziando come il confronto tra i Testi Sacri e la Sacra Sindone indichino le identiche informazioni sulle sofferenze patite da Gesù e delle 370 ferite da flagello impresse nei punti di contatto del Corpo con il Sacro lenzuolo.

Sono stati evidenziati, tra l’altro, gli aspetti che dimostrano l’inattendibilità della datazione radiocarbonica del 1988 effettuata su un campione della Sacra Sindone. La mancanza di azoto, tipica componente del sangue, riscontrata nei campioni ematici provenienti dalla Sacra Sindone sostiene l’ipotesi proposta nel 1989 da T. J. Phillips sulla rivista scientifica “Nature” riguardante un’esplosione di energia legata alla Risurrezione che avrebbe mutato gli atomi di azoto in carbonio 14, ringiovanendo quindi la data radiocarbonica del tessuto.

Le ultime ricerche sulla Sindone

Il professor Fanti ha rivelato che è in corso di pubblicazione un libro dove si dimostra come monete bizantine risalenti al 692 d.C. riportino l’effige di Gesù Cristo palesemente copiata dalla Sacra Sindone. Particolare interesse ha suscitato poi la teoria alla quale sta lavorando il professor Fanti sulla creazione dell’immagine sul Sacro Lenzuolo dovuta all’effetto corona di

un fenomeno causato dal cosiddetto Fuoco Santo, fenomeno che si ripete ogni anno durante la notte di Pasqua nel Sacro Sepolcro.


PER APPROFONDIRE: Sindone: la scienza più avanzata ne avvalora l’autenticità


Le domande del pubblico alla fine delle conferenze hanno certificato un interesse elevatissimo, tanto da convincere gli organizzatori a replicare l’iniziativa nei prossimi mesi, mettendo in cantiere la realizzazione del cosiddetto presepe sindonico, una rappresentazione della Passione di nostro Signore.

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