Avvenire di Calabria

L'allarme è lanciato dalla Direzione investigativa antimafia che ha provato a chiarire il rapporto tra i sodalizi italiani e quelli stranieri

La tratta dei migranti è il nuovo grande business delle mafie

Redazione Web

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La DIA lancia l'allarme sul crescente interesse dei gruppi criminali stranieri e italiani verso il nuovo business dell'immigrazione di massa. Nell'ultima relazione semestrale la Dia chiarisce che "Lo scenario criminale nazionale continua a essere segnato da una interazione tra i sodalizi italiani e quelli di matrice straniera".

Il documento spiega che "per le organizzazioni criminali straniere in Italia il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, con tutta la sua scia di reati 'satellite', per le proporzioni raggiunte, e grazie ad uno scacchiere geo-politico in continua evoluzione, è oggi uno dei principali e più remunerativi business criminali".

Lo denuncia l'ultimo rapporto semestrale della Dia, ricordando come si tratti di un business che "troppe volte si coniuga tragicamente con la morte in mare di migranti, anche di tenera età".

Secondo il documento la collaborazione tra associazioni malavitose italiane e straniere assume "connotazioni particolari a seconda dell'area geografica in cui tali sinergie vengono a realizzarsi. Nelle regioni del Sud Italia i gruppi stranieri agiscono, tendenzialmente, con l'assenso delle organizzazioni mafiose autoctone mentre, nelle restanti regioni, tendono a ritagliarsi spazi di autonomia operativa, che sfociano anche in forme di collaborazione su piani quasi paritetici".

"In tale contesto - si legge ancora nella relazione -, il traffico di stupefacenti, quello delle armi, i reati concernenti l'immigrazione clandestina e la tratta di persone da avviare alla prostituzione e al lavoro nero (anche attraverso il "caporalato"), la contraffazione, i reati contro il patrimonio e i furti di rame, sono solo alcuni dei settori dell'illecito maggiormente rappresentativi dell'operatività della criminalità straniera in Italia".

Lo anticipavamo nella nostra inchiesta giornalistica dell'ottobre 2017: Così le mafie fanno affari per 150 milioni di euro (ogni anno)

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