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La storia delle “radium girls” al centro dell’incontro a Villa San Giovanni
Parlare di lavoro, di gender gap nel mondo del lavoro. Parlare di sicurezza sui luoghi di lavoro, parlare di lavoro al femminile. È stato questo il filo conduttore dell’iniziativa che la Uiltucs di Reggio Calabria e il Coordinamento pari opportunità della Uil Calabria hanno organizzato presso l’Istituto professionale Alberghiero turistico “Giovanni Trecroci”.
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All’iniziativa, che ha interessato numerosi studenti delle ultime classi dell’istituto Alberghiero, erano presenti: Enza Loiero, Dirigente scolastico dell’istituto Alberghiero; Caterina Trecroci, Consigliera comunale con delega all’istruzione. L’assessore comunale Francesco Rizzuto; Sabrina De Stefano, Segretaria Uiltucs Reggio Calabria; Marisa Corigliano, componente di segreteria della Camera sindacale territoriale della Uil di Reggio Calabria. E Anna Comi, Coordinatrice pari opportunità Uil Calabria.
L’importanza della giornata di discussione e formazione è stata messa in evidenza dalla dirigente scolastica dell’istituto Alberghiero di Villa San Giovanni. Per Enza Loiero, infatti, «puntare sulla più approfondita formazione delle studentesse e degli studenti, che fra qualche anno di approcceranno al mondo del lavoro, deve essere il compito prioritario di ogni istituzione scolastica. Uno studente correttamente stimolato sarà un lavoratore attento e sicuro».
«Sebbene siano stati compiuti progressi nel migliorare le condizioni lavorative e promuovere l'uguaglianza di genere - ha detto Sabrina De Stefano - è fondamentale continuare a lavorare per creare un ambiente lavorativo equo e sicuro per tutte le persone. Indipendentemente dal genere. Solo attraverso sforzi congiunti e impegni continuativi possiamo assicurarci che le tragedie del passato non si ripetano. E che tutte le persone possano godere di diritti uguali sul luogo di lavoro».
Gli organizzatori dell’iniziativa hanno scelto come tema portante dell’incontro la storia rappresentata dalle cosiddette “Radium girls”. Le “Radium girls” erano giovani donne che lavoravano negli Stati Uniti agli inizi del XX secolo nelle fabbriche di orologi e strumenti che usavano il radio, spesso sotto forma di polvere di radio.
Tuttavia, ciò che le lavoratrici non sapevano era che il radio, un elemento altamente radioattivo, era estremamente pericoloso. Con il passare del tempo, molte delle "Radium Girls" hanno sviluppato gravi problemi di salute, tra cui malattie ossee, anemie, deformità facciali e cancro.
«Riteniamo - ha spiegato Anna Comi, Coordinatrice regionale pari opportunità Uil Calabria - che raccontare la battaglia di queste donne possa essere di aiuto alle giovani generazioni. E allo stesso tempo di stimolo ad un impegno civile e sociale indispensabile per formare una comunità consapevole».
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Al termine dell’iniziativa gli organizzatori hanno consegnato alla scuola un quadro, dipinto dall’artista reggina Katia Biondo, ed alcune copie del libro sulle “Radium girls”.
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