Avvenire di Calabria

Le Muse raccontano la ricca biodiversità dell’Aspromonte

Proseguono gli incontri dell'associazione alla scoperta del territorio

di Redazione Web

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Gli esperti Manti e Castiglione ospiti dello scorso appuntamento

La biodiversità dell’Aspromonte protagonista all’associazione culturale “Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere” che continua il suo viaggio sul territorio. Domenica scorsa il presidente Muse Giuseppe Livoti ha aperto la serata ricordando che, dopo una serie di eventi che hanno visto analizzare i paesi aspromontani da un punto di vista storico – artistico, si è pensato di raccontarne le connotazioni ambientali e naturali. Per l’occasione protagonisti sono stati gli insetti con due relatori d’eccezione: gli entomologi Francesco Manti ed Elvira Castiglione.


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L'intervento del professor Francesco Manti

Il professor Manti è partito dal concetto di “entomologia” ovvero, la disciplina che studia gli insetti in senso lato nei vari aspetti scientifici. Manti ha ricordato come l’Aspromonte è da sempre noto come una delle zone d’Italia con maggior ricchezza di endemiti. Oltre che per la presenza di specie dall’elevato valore naturalistico come le maestose querce di rovere meridionale tra le quali ultime si annovera latifoglia temperata più vecchia al mondo (934 anni di età, datata col radiocarbonio). O ancora la felce preistorica risalente al Terziario e tipicamente tropicale, della quale in Aspromonte esistono addirittura diverse stazioni.

Il focus della professoressa Elvira Castiglione

Ma un focus particolare ha continuato Elvira Castiglione, merita anche la microfauna entomologica del massiccio aspromontano. In quanto esso è considerato un hotspot di biodiversità, rarità ed endemismo. Caratteristica che lo rende, da questo punto di vista, una delle aree più importanti d’Italia e d’Europa. L’elevata diversità biologica è dovuta alla posizione geografica dell’Aspromonte, al centro del Mediterraneo. Collegato con l’Europa tramite la catena appenninica, con il Sud-Ovest del Mediterraneo tramite la Sicilia e con il Mediterraneo orientale tramite la Puglia.

Il gruppo di ricerca Leea

Da diversi anni, opera, in Aspromonte un gruppo di ricerca che sta portando avanti numerosi importanti studi in questo ambito. Il Leea (Laboratorio di Entomologia ed Ecologia Applicata del Dipartimento Pau dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria), grazie ai suoi progetti di ricerca scientifica, sta cercando di dare un significativo contributo alle conoscenze entomologiche dell’area aspromontana. Insieme al prezioso coinvolgimento di studiosi e specialisti di varie parti d’Italia e d’Europa, anche con la scoperta di specie nuove per la scienza e con numerose prime segnalazioni di entomofauna per la Calabria e per il Sud Italia.

Uno dei progetti di ricerca ha riferito la professoressa Castiglione, ha visto impegnati gli entomologi del Leea sulla biodiversità degli ambienti umidi del massiccio aspromontano. Scopo dello studio è stato quello di effettuare una indagine faunistica qualitativa delle aree importanti per la biodiversità degli artropodi negli ambienti acquatici in diverse aree dell’Aspromonte per delineare strategie per la conservazione e la gestione delle stesse. I gruppi indagati sono stati diversi e hanno visto la collaborazione fattiva di numerosi specialisti di fauna entomologica.
Nonostante i numerosi e interessanti ritrovamenti, le conoscenze sulla biodiversità entomologica dell’Aspromonte sono da considerare ancora molto parziali. La presenza contemporanea di tante specie rare, o rarissime altrove, fa sì che complessivamente il territorio aspromontano,
anche dal punto di vista entomologico, sia da considerare a pieno titolo un’area preziosa, da continuare a conoscere e salvaguardare.

Il ruolo dell'Università

Interessante la parte descrittiva dell’attività degli entomologi con il Corso di Design dell’Università Mediterranea che vede uno studio in loco dei vari insetti. E di un successivo lavoro di riproposizione delle forme geometriche esistenti in natura per farne diventare oggetti di -design – ed oggetti ergonomici. Portando così un messaggio di identificazione del bello di natura e del bello della progettualità che le nuove generazioni sperimentano in nuovi corsi universitari. Il territorio dell'Aspromonte è caratterizzato da una grande diversità di habitat e da caratteristiche geo-ambientali che lo rendono unico nel panorama del Mediterraneo centrale. Con aree scoscese, gole e anfratti quasi irraggiungibili, che nascono dal mare e arrivano fino a circa 2000 metri di altitudine.


PER APPROFONDIRE: Una guida “atipica” sull’Aspromonte per riflettere sulla “buona notizia” calabrese


Tra le ultime scoperte di Manti e Castiglione la “Hoplia asprumuntiana”, denominazione ispirata alla parola Asprumunti, nome dialettale con cui viene chiamato il noto massiccio montuoso. Esemplari di questo coleottero sono stati individuati da un gruppo di entomologi a quote di circa 1000 metri sul livello del mare. Mentre si nutrivano o si accoppiavano su piante di Biancospino in fiore (Crataegus monogyna Jacq.). In un habitat rappresentato da radure nelle faggete con associazioni botaniche denominate Anemono apenninae-Fagetum e Galio hirsuti-Fagetum. Non sono tuttavia mancati ritrovamenti anche in piccole radure di querceti secolari.

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