Avvenire di Calabria

Jole Santelli è parlamentare e coordinatrice regionale di Forza Italia: è sostenuta da sei liste

Le nostre domande agli aspiranti-governatori: risponde Santelli

Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Il centrodestra ci riprova. E lo fa ancora schierando come riferimento politico una donna che risponde al nome di Jole Santelli, parlamentare e coordinatrice regionale di Forza Italia. Così gli azzurri provano a preservare – per la Calabria – il titolo della regione più azzurra del Paese, seppure la coalizione – composta da sei liste – si presenta variegata e sostenuta anche dai partiti sovranisti come Fratelli d’Italia e Lega Nord. Proprio l’investitura di Matteo Salvini ha sdognato l’avvocato prestato alla politica come guida politica dei moderati.

Il rilancio della Calabria passa necessariamente dal tamponare l’emorragia generazionale che sta svuotando i territori. Quali le misure in programmare per rendere appetibile il territorio sotto il profilo occupazionale?
In Calabria vanno create condizioni tali che i giovani possano scegliere di tornare In Calabria dopo aver girato il mondo e fatto e esperienza. Il tema dell’occupazione è trasversale nel nostro programma e i giovani sono al centro delle politiche che vogliamo attuare.

Un altro tema centrale è quello della mobilità e delle infrastrutture. Quali investimenti sono previsti per potenziare questo settore?
È necessario ampliare e riqualificare le reti di trasporto per rendere maggiormente competitive le attività produttive e ridurre il livello di isolamento delle popolazioni interne. Nuovi treni e bus per il trasporto regionale, maggiore coordinamento e ottimizzazione degli orari con le esigenze di studenti, lavoratori e turisti. L’alta velocità fino a Reggio Calabria sarà un tema prioritario. E poi il porto di Gioia Tauro, snodo di interscambio strategico, finalmente collegato alla linea ferroviaria.

Welfare e Salute, la Regione paga un gap ventennale rispetto al resto del Paese. C’è una strategia condivisa col Terzo Settore per uscire da questo pantano?
Il dialogo con le realtà del Terzo Settore è imprescindibile se vogliamo veramente cambiare rotta sui temi del welfare: il Piano Regionale del Sociale è fermo al triennio 2007–2009. Non è accettabile. Per quanto riguarda la sanità, invece, non è possibile prescindere dal dialogo con il commissario finché le cose restano così come sono.

La legalità è una precondizione richiesta per governare in una terra martoriata dalla presenza asfissiante della ‘ndrangheta e della corruzione. Quali criteri vi hanno mosso nella composizione delle liste e quali strumenti adotterete per prevenire il “pressing” delle mafie?
Su questo punto sono stata molto chiara e chi mi conosce sa che faccio sul serio: «Non la Calabria degli amici degli amici, ma la Calabria dei calabresi». Non persone che siedono dietro le scrivanie, ma attorno a un tavolo per lavorare insieme. Servono persone capaci e leali per costruire la Calabria che ho in mente.

Articoli Correlati