Avvenire di Calabria

A Reggio Calabria esiste una realtà legata all'Università Mediterranea che da oltre trent’anni studia il mare per le sue potenzialità

Dall’energia al turismo, il professor Arena: «Il mare un’opportunità»

Il responsabile scientifico illustra i principali risultati ottenuti: «Hanno trovato applicazione in Italia e in tutto il mondo. Le nostre indagini vanno avanti»

di Francesco Chindemi

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Dalla riduzione dell’inquinamento alla produzione di energia pulita, il mare si rivela una risorsa fondamentale per la Calabria. Ne è convinto il professor Felice Arena, prorettore e docente ordinario di Costruzioni marittime all’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Il mare una risorsa, la tesi del professor Felice Arena dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria

Con il docente universitario che è anche il direttore del Noel, l'importante laboratorio marittimo dell'ateneo reggino che si occupa di ricerca internazionale, abbiamo approfondito questi temi proprio nella settimana in cui si celebrano le Giornate europee del mare.


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🔊 Se vuoi approfondire ulteriormente gli argomenti dell'intervista, puoi ascoltare il podcast della redazione di Avvenire di Calabria "Good Morning Calabria" con il professor Felice Arena 🎙️👇

Professor già nel nome dell’Università Mediterranea, intrinsecamente si evince una relazione con il mare.

L’università ha scelto il nome “Mediterranea” proprio per enfatizzare la centralità del nostro territorio rispetto al Mediterraneo. Questo nome non solo sottolinea la nostra posizione geografica, ma anche il nostro focus accademico, particolarmente evidente attraverso attività specifiche, come il laboratorio di ricerca Noel.

Qual è il rapporto che dovremmo recuperare col mare? In che modo questo può tradursi in benefici per la comunità?

Dobbiamo riconnetterci con il mare. Storicamente, il mare fa paura, soprattutto tra chi lo vive, come i pescatori. Tuttavia, il mare rappresenta una risorsa immensa da salvaguardare e allo stesso tempo guardare sotto molteplici prospettive. È quello che si sta facendo ad esempio a livello europeo. Anche l’Italia lo ha rimesso al centro delle politiche nazionali. L’istituzione del Ministero del Mare è la riprova.

Quali sono le principali sfide e iniziative legate alla tutela del mare e alla sua sostenibilità?

Oltre al tema dell’inquinamento, che come laboratorio Noel abbiamo affrontato lanciando progetti innovativi per la raccolta della plastica, ci stiamo concentrando sull’itticoltura offshore. Questa non solo aiuta a ridurre l’impatto ambientale sulle zone costiere, ma anche a liberare aree per il turismo.

Il Professor Felice Arena

Il nostro ateneo è stato coinvolto in un progetto europeo per studiare soluzioni innovative per realizzare piattaforme capaci di resistere in mare aperto tutto l’anno e in qualsiasi condizione meteorologiche per favorire queste attività.

Altre opportunità legate al mare?

La produzione di energia pulita, sia sfruttando l’energia generata dalle onde che dal vento. L’università di Reggio ha giocato un ruolo chiave nello sviluppo di tecnologie come il sistema a colonna oscillante, un progetto pionieristico del professor Boccotti, che ha trovato applicazione pratica nei porti di Civitavecchia e Salerno.

Guardando al futuro, la Calabria come può trarre benefici dal mare?

La Calabria non ha un buon rapporto col mare, nonostante la presenza di un porto importate come Gioia Tauro o dell’area dello Stretto. Credo, innanzitutto, si dovrebbero affrontare i problemi di erosione costiera e investire sulla portualità turistica. Una porta d’accesso per il turismo per noi è proprio il mare. È essenziale, però, che le istituzioni locali collaborino più strettamente con il mondo accademico anche per la sostenibilità ambientale e la ricerca.

Come possono università ed enti locali collaborare per massimizzare questi sforzi?

L’università è pronta a offrire la sua esperienza, ma è necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti per realizzare progetti che rispettino e valorizzino il mare come risorsa vitale per la regione.

FOCUS| Ecco cos'è il Noel, "modello" per la ricerca in campo marittimo

Passeggiando sul lungomare Falcomatà di Reggio Calabria, in molti sono incuriositi dalla presenza di strutture particolari posizionate nelle acque dello Stretto sia in pianta stabile che mobile. Sono strumenti utilizzati per l’attività del Noel, il laboratorio marino dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il cui direttore è il professor Felice Arena.


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Oggi il laboratorio rappresenta una realtà consolidata, orgoglio e vanto non solo dell’ateneo reggino, ma di tutto il mondo accademico e della ricerca calabrese e italiana. Si tratta di una realtà unica nel suo genere, capace di replicare in scala ridotta gli effetti delle correnti e delle onde degli oceani. Ecco perché molti ricercatori di tutto il mondo lo richiedono per effettuare le proprie indagini. Il Noel, coinvolto in diversi progetti scientifici in campo europeo e internazionale, è il risultato delle attività sperimentali nel mare di Reggio Calabria avviate a cavallo tra gli anni ottanta e novanta del secolo scorso da un gruppo di docenti e studenti dell’Università Mediterranea, coordinato dal professor Paolo Boccotti.


PER APPROFONDIRE: Mediterraneo: mons. Baturi (Cei) ai giovani, “contribuite a fare del nostro mare un crocevia di pace e armonia”


Sono stati portati a termine, con successo, sei esperimenti in mare sulla meccanica delle onde generate dal vento e sull’interazione onde-strutture, i cui risultati sono stati pubblicati su prestigiose riviste internazionali del settore. Gli esperimenti prevedevano, per la prima volta al mondo, l’esecuzione direttamente in mare di modelli (in scala ridotta di Froude) di strutture marittime, operando con tecniche da laboratorio.

Un'applicazione degli studi condotti in mare dal Laboratorio Noel di Reggio Calabria

A seguito del successo in campo internazionale degli esperimenti nel mare di Reggio Calabria, l’Università Mediterranea ha realizzato una struttura stabile di laboratorio, sul lungomare di Reggio Calabria.


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Il laboratorio è il primo, ed ancora oggi unico, laboratorio al mondo ad operare in mare con tecniche di laboratorio, per ricerche avanzate di ingegneria marittima, navale e costiera. Questo grazie ad una serie straordinaria di fattori naturali, che rendono il mare di Reggio Calabria un grande laboratorio naturale.

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