Avvenire di Calabria

In prima linea il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri

Legalità in aula, l’attività della fondazione Chinnici

Francesco Bolognese

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Togliere l’ossigeno alla “malapianta” vuol dire, tra l’altro, mettere le mani nelle tasche dei mafiosi nonché impedirgli di fare quei proseliti che permettono la sopravvivenza della ‘ndrina durante la stagione degli arresti (che comunque arriva) cominciando innanzitutto dal contesto familiare, cioè i figli.
Per quelli dei boss ci sta pensando (anche) la magistratura con provvedimenti di “separazione” dal contesto familiare che rischierebbe di condurli nelle patrie galere (la migliore delle ipotesi); mentre per i figli “fragili” delle famiglie “incensurate” occorre una copiosa semina già sui banchi di scuola.
Fronte, quest’ultimo, decisivo, sul quale si puo e si deve dare di più con progetti di ampio respiro.
Mentre la realtà registra soprattutto iniziative di uomini e donne di “buona volontà”. Come il capo della procura di Catanzaro che continua ad investire sui giovani. Nell'ambito della rassegna di letteratura per ragazzi "Adotta l'Autore", patrocinata dal Miur, dalla Regione Marche e dalla Provincia di Pesaro Urbino, il giudice Gratteri ha ricordato che "la mafia è come un ragno che tesse una tela. Questa tela la porta a contatto con tante persone che sono estranee all'ambiente mafioso, come politici, imprenditori, di cui però i mafiosi hanno bisogno come l'aria per espandersi. Bisogna dunque stare tutti molto attenti, perché la mafia vuole saccheggiare i territori e distruggerli. La mafia è una ragnatela del male, noi dobbiamo costruire tutti insieme una ragnatela del bene, fare gruppo, stare insieme alle forze dell'ordine per far rispettare la legalità".
La semina coinvolge anche la Fondazione Chinnici, con l’iniziativa ideata e curata dalla giornalista Eleonora Iannelli, “Meglio il lupo che il mafioso”.
Nel corso del suo intervento, Giovanni Chinnici ha ricordato che la "Fondazione continua a rivolgersi anche alla Scuola primaria, come mio padre Rocco amava fare. È da lì che si deve iniziare, piantando semi di legalità. Quest'anno abbiamo scelto Messina e realizzeremo il progetto in alcuni territori socio-economici particolarmente a rischio, dove fare prevenzione è di fondamentale importanza".
"Con le giuste strategie educative e didattiche, ha commentato, Eleonora Iannelli, si può fare breccia anche nei più piccoli e trasmettere un messaggio incisivo. Addirittura, quest'anno, stiamo coinvolgendo alcune pluriclassi nei villaggi periferici, comprendendo perfino alunni di prima elementare. Tutti felici di essere amici del lupetto che è la mascotte del progetto".
Il Presidente della Repubblica, nel messaggio al Salone della giustizia in ricordo dei giudici Falcone e Borsellino, ha sottolineato che "i progressivi successi nel contrasto alle organizzazioni criminali, raggiunti grazie alla straordinaria mobilitazione della magistratura e delle forze dell'ordine, sono essenziali per sconfiggere le mafie, ma per raggiungere compiutamente questo obiettivo, è determinante la promozione di una nuova cultura della legalità che riguardi tutti nell'agire quotidiano, nei comportamenti personali, nella percezione del bene comune, nell'etica pubblica".
Il contrasto al crimine organizzato attende ancora la risposta delle Camere.

Articoli Correlati