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“Il Forum delle associazioni familiari crede che in Finanziaria siano presenti alcuni segnali positivi, ma che tutto ciò sia ancora troppo poco per poter rilanciare la natalità e porre le famiglie al sicuro di fronte ai costi e all’incertezza crescenti. Negativo il parere sull’eliminazione dei Btp dal calcolo dell’Isee. Servono politiche generose, universali e strutturali”. È, in sintesi, quanto scrive il Forum nazionale delle associazioni familiari ai ministri Giancarlo Giorgetti ed Eugenia Roccella per sottolineare la propria posizione sulla legge di bilancio.
“Negli ultimi mesi abbiamo apprezzato lo sforzo di Governo e Parlamento per intervenire a favore delle famiglie e della natalità, ci riferiamo ad esempio alla riforma fiscale in via di definizione e ad altri provvedimenti di impatto per le famiglie”, evidenzia nella missiva il presidente del Forum, Adriano Bordignon, ricordando che “dello stesso segno positivo sono numerose dichiarazioni di esponenti della maggioranza di Governo e di membri del Governo stesso sulla necessità di incidere sulla qualità della vita delle famiglie italiane, che sono a tutti gli effetti il pilastro su cui si reggono lo sviluppo umano, la coesione sociale, lo sviluppo economico e ogni opportunità di crescita del sistema Paese”.
Tuttavia, fa notare Bordignon, “anche tenendo conto della situazione di sostanziale stallo dell’economia nell’eurozona e dell’elevata pressione finanziaria indotta dall’aumento del tasso di inflazione, che ha pesanti ricadute sui conti dei Paesi Ue, dobbiamo registrare uno scarso impatto delle disposizioni di politica familiare inserite nel disegno di legge di bilancio attualmente in esame presso il Senato della Repubblica”.
Per il presidente del Forum, “è certamente apprezzabile l’incremento dell’aiuto alle famiglie per il pagamento delle rette per gli asili nido, in linea anche con gli ‘obiettivi di Barcellona’, confermati dal Consiglio europeo nel novembre 2022. Altresì è un ottimo segnale l’innalzamento del limite Isee per poter beneficiare della misura. Va però sottolineato come le politiche familiari debbano essere innanzitutto universali, per cui qualsiasi limite (di reddito, di struttura familiare etc.) ancorché generoso sia da ritenersi problematico. Inoltre, esse devono essere strutturali e – trattandosi di investimento sul futuro del Paese – ampie e munifiche”.
“È dunque nostra convinzione che la norma di cui all’art. 35 del disegno di legge n. 926 atti Senato meriti di essere resa davvero universale, anche nel rispetto dei limiti di bilancio stabiliti. Auspichiamo, su questo, anche un incremento delle risorse, perché il costo medio del nido sugli 11 mesi è spesso significativamente superiore a 3.600 euro”, chiarisce Bordignon.
Fonte: Agensir