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Quello intrapreso dalla Chiesa di Roma è “un cammino difficile, ancora in corso, che cerca di abbracciare una realtà molto ricca, ma anche molto complessa”. “È però degno della storia di questa Chiesa, che tante volte ha dimostrato di saper pensare in grande, spendendosi senza riserve in progetti coraggiosi, e mettendosi in gioco anche di fronte a scenari nuovi e impegnativi”. È l’omaggio del Papa “al cammino impegnativo che la diocesi di Roma sta percorrendo in questi anni, articolato su vari livelli di ascolto: verso il mondo circostante, per accoglierne le sfide, e all’interno delle comunità, per comprendere i bisogni e promuovere sapienti e profetiche iniziative di evangelizzazione e di carità”. “Ne è segno il grande lavoro con cui tutta la diocesi, proprio in questi giorni, si sta prodigando per il Giubileo, nell’accoglienza e nella cura dei pellegrini e in innumerevoli altre iniziative”, ha detto Leone XIV nell’omelia della messa di insediamento sulla cattedra di vescovo di Roma: “Grazie a tanti sforzi, la città appare a chi vi giunge, a volte da molto lontano, come una grande casa aperta e accogliente, e soprattutto come un focolare di fede”. “Da parte mia, esprimo il desiderio e l’impegno di entrare in questo cantiere così vasto mettendomi, per quanto mi sarà possibile, in ascolto di tutti, per apprendere, comprendere e decidere insieme”, ha assicurato il Papa, ripetendo le parole di sant’Agostino già pronunciate al primo affaccio alla loggia delle Benedizioni: “cristiano con voi e vescovo per voi”. “Vi chiedo di aiutarmi a farlo in uno sforzo comune di preghiera e di carità”, la richiesta di Leone XIV, che ha ricordato le parole di san Leone Magno: “Tutto il bene da noi compiuto nello svolgimento del nostro ministero è opera di Cristo; e non di noi, che non possiamo nulla senza di lui, ma di lui ci gloriamo, lui da cui deriva tutta l’efficacia del nostro operare”.
Fonte: Agensir