
Spiagge e fondali puliti: a Pellaro la campagna di Legambiente
Da non dimenticare che nella spiaggia di Pellaro nidifica il fratino, il piccolo volatile specie
L’estate ormai alle porte secondo natura al di là dell’emergenza Coronavirus per gli umani, riporta sulle nostre coste la magia e l’impegno per la salvaguardia delle tartarughe Caretta caretta.
Brancaleone con il suo ospedale veterinario dedicato, nella vecchia stazione (Centro Recupero Tartarughe Marina di Brancaleone), dai diversi anni con la sua associazione Caretta Calabria Conservation, rappresenta un punto di riferimento per quanti ritrovano esemplari in difficoltà rinvenuti nell’area calabrese e dello Stretto di Messina. Un lavoro intenso che è divenuto passione per molte famiglie che ogni estate accompagnano i propri figli in spiaggia per attendere la schiusa delle uova sotto le stelle.
I nidi sono ovviamente a rischio oltre che per altri animali anche e soprattutto per poter essere inavvertitamente calpestati, come hanno imparato bene i residenti e vacanzieri della jonica reggina, meta prescelta dalle Caretta caretta per deporre le proprie uova. Tracce “invisibili” che i volontari intercettano e mettono al sicuro con dei veri e propri corridoi verso il mare per i piccoli. Ovviamente l’attesa non è mai breve e per giorni è guardia notte e giorno ai siti.
«Solo in Italia – fa sapere l’associazione ambientalista Legambiente - sono più di 10mila le tartarughe marine che ogni anno muoiono a causa di catture dopo essere rimaste impigliate nelle reti da pesca o catturate dagli ami utilizzati per la pesca al pescespada. A queste si aggiungono quelle che sono vittime del traffico nautico e dell’inquinamento e dalla plastica che molto spesso viene ingerita da questi animali provocandone il soffocamento».
Legambiente in questi giorni ha lanciato una campagna di adozione simbolica delle tartarughe marine curate nei centri di recupero della sua associazione: “Tartalove”
Da non dimenticare che nella spiaggia di Pellaro nidifica il fratino, il piccolo volatile specie
Dati preoccupanti su trasporto pubblico, traffico e ciclabilità. L’associazione: «Servono investimenti immediati per ridurre la dipendenza dall’auto».
Daniele Cartisano: «È uno strumento di partecipazione che ci aiuterà a conoscere lo stato della