Avvenire di Calabria

Diffuso il report dell'Istituto Nazionale di Statistica che confronta la spesa per i consumi familiari

L’Istat: le famiglie più povere sono al Mezzogiorno

Luigi Iacopino

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Ancora una volta i dati forniti dall'Istat nel report "La povertà in Italia", mettono in evidenza una quadro frustrante per il Sud Italia. Secondo quanto rivelato dall'Istituto Nazionale di Statistica, infatti, confrontando la spesa per consumi di una famiglia, se “nel 2016 si stima che 1 milione 619mila famiglie (6,3% delle famiglie residenti) siano in condizione di povertà assoluta in Italia, per un totale di 4 milioni e 742mila individui (7,9% dell’intera popolazione)”, dall'indagine emerge che i risultati più deludenti riguardano ancora una volta il Mezzogiorno.

Rispetto all'incidenza di povertà assoluta, è proprio il Sud a mantenere il primato negativo di “area del Paese con l’incidenza più elevata (8,5%)”, a fronte di una sostanziale stabilità generale al 6,0% che ha caratterizzato gli ultimi quattro anni, benché sia stato registrato soltanto nel Centro Italia “un incremento significativo rispetto all’anno precedente” (5,9% da 4,2%). Primato mantenuto anche con riferimento ai singoli individui, rispetto ai quali si segnalano “i valori più elevati” pari al 9,8%, contro il Centro che dal 5,6% del 2015 passa al 7,3% del 2016.

Le soglie di povertà assoluta hanno permesso di analizzare significative divergenze tra le tre aree del Paese considerate. “Per un adulto (di 18-59 anni) che vive solo – si legge all'interno del report dell'Istat – la soglia di povertà è pari a 817,56 euro mensili se risiede in un’area metropolitana del Nord, a 733,09 euro se vive in un piccolo comune settentrionale, a 554,03 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno”, evidenziando una differenza che va dai 263,53 euro ai 179,06 euro.

La musica non cambia neppure rispetto all'incidenza di povertà relativa che “si mantiene elevata per le famiglie più numerose con 5 o più componenti”, raggiungendo il 30,9% e toccando quota 39,7% nel Mezzogiorno. Nel complesso, dal Report Istat emerge un lieve aumento di 0,2 punti percentuali per le famiglie residenti (dal 10,4% del 2015 al 10,6% del 2016), per un totale di 2 milioni 734mila, e un aumento dello 0,3% per i singoli residenti (dal 13,7% del 2015 al 14,0% del 2016) per un totale di 8 milioni 465mila individui. Il dato più negativo si registra in Calabria dove dal 28,2% del 2015 si passa al clamoroso 34,9%, triplicando la media nazionale. “La povertà relativa – si legge ancora – colpisce di più le famiglie giovani: raggiunge il 14,6% se la persona di riferimento è un under35 mentre scende al 7,9% nel caso di un ultra sessantaquattrenne.

Si può, quindi, evidenziare come qualcosa continui a funzionare nelle politiche socio-economiche adottate nei confronti dello Stivale da Napoli in giù.

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