Accoglienza, «Il modello Riace non era criminale»
Importante sentenza in appello nel processo che vedeva alla sbarra l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano e il “suo” modello d’accoglienza. La procura generale aveva chiesto 10 anni di reclusione.
Provato, ma con lo sguardo fiero attraversa i microfoni dei cronisti prima di entrare nella stanza di Domenico di Croce, giudice per l’indagini preliminari che sta seguendo l’inchiesta “Xenia”. Domenico Lucano arriva a Locri per difendersi dalle accuse rivolte dalla Procura calabrese. «Non ho nulla da nascondere», le parole a caldo del sindaco (sospeso) di Riace prima di sottoporsi all’interrogatorio del Gip durato circa tre ore. Lucano è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di irregolarità nell’affidamento diretto a due cooperative del servizio di raccolta dei rifiuti.
Dopo l’interrogatorio di garanzia, Lucano si è soffermato nuovamente con i giornalisti puntualizzando che è stato lo stesso Gip a concedergli di parlare con la stampa. Dallo sgomento delle prime ore, adesso Mimmo Lucano passa al contrattacco difendendo la sua posizione anche dalle accuse più gravi, quelle infarcite di intercettazioni all’interno del fascicolo redatto dagli inquirenti: «Mi accusano di aver fatto cose illegali ma dico anche, che la legalità era anche quella dei campi di concentramento di Hitler – affonda Lucano che è stato sospeso dal ruolo istituzionale con un provvedimento del Prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari – il matrimonio combinato? Falsità. Abbiamo fatto le pubblicazioni, come nei casi regolari».
Importante sentenza in appello nel processo che vedeva alla sbarra l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano e il “suo” modello d’accoglienza. La procura generale aveva chiesto 10 anni di reclusione.
Era il 16 agosto del 1972 quando al largo delle coste di Riace, in Calabria, dopo una segnalazione del sub Stefano Mariottini, i carabinieri riportavano alla luce due statue uniche al mondo, i Bronzi di Riace.
Tra le pagine dei giudici emerge una figura cinica del politico: «Piuttosto che restituire ciò che veniva versato, aveva pensato di reinvestire in forma privata gran parte di quelle risorse».
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