Avvenire di Calabria

Dopo due anni di stop provocato dalla Pandemia da Covid - 19 il ritorno alla tradizionale processione del sabato

Madonna della Consolazione, una devozione che si rinnova nei secoli

La devozione per la Patrona accomuna diverse generazioni di reggini

di Redazione Web

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L’Eremo della Consolazione, in cui è custodito l'Effigie della Madonna, assieme alla Basilica Cattedrale, è considerato il centro della spiritualità mariana del popolo della città di Reggio Calabria. È qui che da generazioni, il secondo sabato di settembre, i reggini si ritrovano – così come si ripeterà anche quest’oggi - nell’abbraccio materno alla loro Patrona, prima di accompagnarla in processione, fino in Duomo.

La devozione del popolo reggino verso la Madonna della Consolazione, è davvero singolare. Sono tantissime le persone che, durante l’anno, salgono, alla spicciolata o in gruppo, al Santuario dell’Eremo per sostare un po’ con la madre e chiedere una carezza consolatrice per sé o per i propri cari.


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Si rivivono, in questo commovente pellegrinaggio, i momenti più significativi della storia del popolo reggino, specie quelli meno felici, durante i quali la Vergine ha svolto un ruolo così premuroso e provvidenziale tanto che il popolo reggino l’ha voluta eleggere sua Patrona e protettrice.

Ma quale storia si cela dietro l’Effigie ancora oggi venerata? Nel 1547 il nobile Camillo Diano commissiona al pittore Niccolò Andrea Capriolo la riproduzione dell’immagine della Madonna su tavole telate di dimensioni grandi, così come le conosciamo oggi. È il 1576 quando «Reggio viene contagiata dal morbo della peste».

Nel 1577 «l’annuncio della cessazione della peste è dato dalla Madonna della Consolazione a fra Antonino Tripodi, religioso di santa vita, invitandolo a recarsi dall’autorità cittadina per un pellegrinaggio di ringraziamento alla chiesa dell’Eremo. Nella circostanza si offre un grosso cero alla Madonna. Nel 1592 «le Autorità cittadine, con atto pubblico, deliberano che la festa del 21 novembre in onore della Madonna della Consolazione sia festa cittadina».

Nel 1783 un tremendo terremoto provoca ingenti danni in Calabria, distruggendo città e centri rurali. Le testimonianze storiche tramandano che il venerabile padre Gesualdo e il padre Votano si recavano nei paesi e nei villaggi per invitare alla conversione penitenziale i popoli, onde ottenere dal Signore la liberazione di tale drammatico evento. I morti nella città di Reggio ammontano a soli diciannove. Più di un secolo dopo, arriva il flagello del 1908. «Si erige una baracca, accanto alla chiesa distrutta».


PER APPROFONDIRE: Un concerto per le feste mariane al Museo diocesano “Sorrentino”


Nel 1911 il venerato Quadro, dalla Chiesa cattedrale baraccata, torna all’Eremo ricostruito. È il 1930 quando l’Effige della Madonna della Consolazione viene accompagnata in processione in Cattedrale. Diventa Patrona e Protettrice.

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