Avvenire di Calabria

Il pluri-delegato metropolitano annuncia i ''sogni nel cassetto'': il potenziamento del retroporto a Gioia Tauro e la riqualificazione dell'area della Liquichima di Saline Joniche

Marino (MetroCity): «Col Recovery cancelleremo le incompiute»

L'obiettivo è creare occupazione e appetibilità per investimenti sul territorio reggino: «Come dividersi nelle diverse deleghe? Partendo dall'ascolto degli organismi intermedi»

di Federico Minniti

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Continuiamo il nostro tour coi delegati metropolitani. Questa settimana è il “turno” di Giuseppe Marino.

Dal Comune alla Città metropolitana. Un impegno che si amplia: come si governano i processi di cambiamento in un territorio così vasto?
Dopo 6 anni di impegno in Giunta comunale, in particolare su Politiche comunitarie, welfare e mobilità, il Partito democratico mi ha chiesto di candidarmi al Consiglio metropolitano, dove sono stato eletto grazie ad un sostegno diffuso su tutto il territorio provinciale. Adesso, la prima sfida è quella di creare un sentimento di comunità metropolitana, che unisca i sindaci ed i cittadini dei 97 comuni in un “sentire comune”, applicando il metodo della condivisione delle scelte e costruendo così un modello di democrazia partecipata e radicata nel territorio.

A proposito di vastità anche il ventaglio delle sue deleghe non è da meno. Quale l’agenda delle priorità?
In questa prima fase, sto organizzando incontri di ascolto con gli organismi intermedi (associazioni, sindacati, organizzazioni di categoria) al fine di conoscere bene le realtà che mi sono state affidate. Nello stesso tempo, sto camminando per le strade della Città metropolitana incontrando tante belle realtà che lavorano seriamente ed onestamente. C’è gente nella nostra Provincia che continua a coltivare, a produrre, a curare il territorio con amore, tenacia e fiducia. Mi piace chiamare queste persone “sentinelle di resilienza”. Ecco, una delle priorità è sostenere la speranza delle persone oneste.

Un tema che è ridondante, rispetto al passato impegno a Palazzo San Giorgio, è quello dei Fondi Comunitari. C’è qualche progetto di sviluppo in cui crede particolarmente?
Il Recovery Fund rappresenta un’opportunità storica per recuperare il deficit infrastrutturale del nostro territorio. Accanto ad un piano straordinario di opere infrastrutturali, serve puntare su alcuni progetti strategici di rilancio della nostra economia per costruire opportunità di lavoro. In primis la piena valorizzazione dell’area portuale e retroportuale di Gioia Tauro, e poi sarebbe bello riqualificare l’area della Liquichimica di Saline Joniche, emblema del fallimento delle politiche dello Stato sul nostro territorio. Recuperare la vocazione naturale di quell’area, curare quella ferita ingiusta e violenta, significherebbe iniettare alle nuove generazioni un segnale di speranza e di cambiamento.

Parliamo di Agricoltura. La green economy salverà la disastrata situazione occupazionale calabrese?
L’agricoltura è già una realtà importante dell’economia calabrese e metropolitana. Il bergamotto, il kiwi, gli agrumi, l’olio d’oliva, la viticoltura, rappresentano elementi di forza ed eccellenze del nostro territorio, unitamente a nuove colture che stanno crescendo come i frutti tropicali, tra cui spicca l’annona. L’agricoltura è lo strumento migliore per curare il territorio, prevenire il dissesto idrogeologico e gli incendi, creando ricchezza e promuovendo l’identità di un territorio. Molti giovani si stanno avvicinando all’agricoltura costituendo nuove imprese agricole utilizzando terreni abbandonati dai propri genitori. La Città metropolitana nel 2020 ha rilasciato un considerevole numero di nuovi certificati Iap (imprenditori agricoli professionali).

Un’ultima curiosità: ha la delega alle Politiche giovanili e alla Formazione professionale. Che scenari si potranno aprire per i ragazzi reggini dopo la fase di chiusura totale del coronavirus?
La sostenibilità ambientale e l’innovazione rappresentano le due principali direttrici dell’economia post-covid. In quest’ottica, stiamo lavorando a nuovi corsi professionali che riguarderanno antichi e nuovi mestieri, che consentano un rapido inserimento nel mercato del lavoro di competenze e professionalità.

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