MetroCity, via libera al finanziamento delle strade Fiumara – Campo Calabro e Vallata del Sant’Agata
In tutto 22 i punti all’ordine del giorno approvati. La minoranza lascia l’aula in polemica: «Noi poco coinvolti».
Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, Stefano Bisi, ha scritto una lettera al quotidiano Avvenire dopo un editoriale del nostro direttore, don Davide Imeneo, dal titolo “Chiamiamola massomafia”, una riflessione all’indomani dell’operazione Reghion e che anticipava gran parte dei contenuti dell’indagine Mammasantisima, coordinata dal PM Lombardo (nella foto). Bisi afferma che «in questa occasione siano stati superati tutti i limiti del buonsenso e della libera opinione». Il termine “massomafia”– a dire di Bisi - «marchia in modo inaccettabile, infamante e totalmente falso una Istituzione che con la Mafia non ha nulla da spartire». Marco Tarquinio, direttore dell’Avvenire, pubblicando tali “dimostranze” che riportiamo – in parte - ai nostri lettori. «Lei possa e debba dolersi soprattutto del fatto – scrive Tarquinio - che affiliati alla ’ndrangheta siano o siano stati anche "fratelli" accettati e riconosciuti in logge massoniche. Si tratta, come sinceramente spero, di personaggi di una “massoneria deviata”? C’è da augurarsi che emerga. E perché questo accada è necessario che lo si dica, lo si denunci: quei “liberi muratori” non vanno solo smentiti, vanno sconfessati. Per questo spiega il direttore del quotidiano Avvenire – servono dosi serie di chiarezza e di trasparenza, e il coraggio della ramazza. Che non va usata di certo per mettere la polvere (in questo caso da sparo, o di sporchi affari) sotto al tappeto. Serve, insomma, la stessa sana fatica che altre realtà – civili e anche ecclesiali – affrontano a causa dei "tradimenti" e delle "sporcizie" che emergono al loro interno. Anche così si affianca con efficacia la battaglia per la giustizia della magistratura, delle forze dell’ordine, della buona politica e della vera società civile. La massomafia c’è, eccome: va riconosciuta, portata allo scoperto e sconfitta. A ognuno, - conclude Tarquinio - massoni compresi, spetta di fare fino in fondo la propria parte. Senza paura delle parole, a viso aperto».
In tutto 22 i punti all’ordine del giorno approvati. La minoranza lascia l’aula in polemica: «Noi poco coinvolti».
Durante la settimana la Reggio Bic ha lavorato intensamente per affinare la preparazione tecnica e
La Calabria è nuovamente sotto assedio per via dei fenomeni meteorologici estremi che stanno causando
Tags: LegalitàReggio Calabria