Avvenire di Calabria

Reggio, "un’opportunità che, trovando coinvolto un cospicuo novero di giovani, garantisce la formazione di un nuovo esercito di Cristo"

Matrimonio, al via l’itinerario di fede interparrocchiale

Redazione Web

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Lunedì 25 gennaio ha avuto inizio l’itinerario di fede interparrocchiale in preparazione al sacramento del matrimonio, fortemente voluto da don Graziano Bonfitto, parroco del Santuario di Sant’Antonio da Padova e da don Antonio Paolo Ielo, parroco di Sant’Elia Profeta. Più di trenta coppie di giovani, tra i 25 e i 35 anni, hanno risposto alla proposta di un percorso, desiderosi di vivere appieno il senso del matrimonio cristiano. L’itinerario di fede, guidato dai due parroci, è valorizzato dalla presenza di Rocco e Antonella Plutino, sposi da cinquanta anni, orionini e testimoni laici della pastorale per le coppie, e dalla partecipazione di varie figure professionali. È un segno importante di resilienza – così incalza don Graziano – il quale sottolinea l’importanza di questa esperienza, in un tempo, come quello che stiamo vivendo, dall’epidemia mondiale e da una vita vissuta online, che rischia di corrompere anche il sentimento dell’amore. L’opportunità di potersi rivedere, di potersi ascoltare e di potersi confrontare – vivavoce – è, come sottolineano i parroci, una delle prime esperienze di ripresa della normalità della diocesi. Un’opportunità che, trovando coinvolto un cospicuo novero di giovani, garantisce la formazione di un nuovo esercito di Cristo, come quello degli apostoli, più contenuto nel numero, che ha saputo testimoniare la Parola di Dio. Questo si propone il percorso interparrocchiale: formare giovani coppie, testimoni della Parola, decisi portatori di speranza nel tempo della crisi sociale, politica ed economica, ma anche religiosa e di fede, che il Covid-19 ha portato. Don Paolo precisa che la Chiesa cattolica e la stessa esperienza che è intrapresa per la preparazione al matrimonio non è un corso al termine del quale sia certificata una speciale competenza nella fede, quanto, invece, un vero percorso, un itinerario, una strada complessa, sulla quale ognuno può trovare incroci di difficile scelta, bivi di insicurezza, gravi salite e pericolose discese; una strada nella cui percorrenza si può trasformare, senza che sia l’unica meta, il nostro Io individuale in un noi, benedetto dal sacramento dello sposo e della sposa e attivo nel mondo e nella comunità cristiana. Un cammino per il quale è d’obbligo una certa dose di coraggio e anche di follia, quella follia sana dell’amore di Dio verso le sue creature, come è sana la follia d’amore dello sposo verso l’amata, una follia che genera vita.

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