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Un concorso dai grandi numeri, come non si vedeva da molti anni in Calabria. A bandirlo è la Regione Calabria. Il concorso prevede il reclutamento di nuovo personale a tempo indeterminato da inquadrare come funzionari e non dirigenti.
Il bando di concorso pubblico, per titoli d'esame, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale due giorni fa. Sono 113 in tutto i posti messi a disposizione per personale da inquadrare nella categoria D.
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Nello specifico, la Regione ha necessità di assumere 80 persone come Istruttore direttivo amministrativo - finanziario e 33 persone come Istruttore direttivo tecnico. Sia per il ruolo di Istruttore direttivo amministrativo – finanziario sia per quello di Istruttore direttivo tecnico è richiesto il possesso di una laurea triennale o magistrale.
Dell'espletamento della procedura concorsuale si occuperà la Commissione Ripam, avvalendosi di Formez Pa. Il concorso bandito dalla Regione Calabria prevede una prova selettiva scritta, distinta per i codici di concorso; una prova orale, anche questa distinta per codici di concorso; la valutazione dei titoli e la stesura della graduatoria di merito, a seguito dell’espletamento della prova orale e con esclusivo riferimento ai candidati risultati idonei alla prova. Per la registrazione, la compilazione e l’invio della domanda c’è tempo fino al 29 dicembre.
La notizia del concorso pubblico bandito dalla Regione se da una parte è stato accolto con entusiasmo, dall'altra pare aver scontentato una bacino di lavoratori precari, attualmente impiegati in Regione, appartenenti ad Azienda Calabria Lavoro.
«Non solo - affermano i sindacati di Cgil, Cisl e Uil, non si è dato seguito alle promesse più volte reiterate alle lavoratrici ed ai lavoratori che vantano una storia ultra decennale di precariato; dipendenti da Azienda Calabria Lavoro, ma impiegati nei Dipartimenti regionali per anni e, in ultimo, figure essenziali per il Piano di potenziamento dei Centri per l’impiego». Nella selezione bandita presso la Regione Calabria per i nuovi profili professionali richiesti, sarebbero state omesse, ancora la denuncia dei sindacati, «le lauree possedute da questi lavoratori, disattendendo tutte le richieste fatte dalle organizzazioni sindacali riportate nel verbale a salvaguardia del percorso»
Il bando di concorso, evidenziano ancora Cgil, Cisl e Uil, «prevede solo una manciata di punti aggiuntivi nella valutazione ex post, che non sono sufficienti a controbilanciare tutte le altre criticità segnalate formalmente e informalmente e più volte evidenziate dalle rappresentanze sindacali».
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