Avvenire di Calabria

Messa crismale: mons. Maniago (Catanzaro), “i sacerdoti devono essere trasparenza di Cristo che vive in mezzo a noi”

di Redazione Web

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L’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Claudio Maniago ha presieduto ieri sera nella concattedrale di Squillace la Messa crismale, concelebrata con tutti i sacerdoti della diocesi e nel corso della quale sono stati benedetti gli oli santi. “La benedizione degli olii – ha detto il presule – è un comune richiamo alla nostra vocazione cristiana e ricorda che unendoci a Cristo siamo cristiani per il mondo non per noi stessi. “Stiamo vivendo – ha ricordato l’arcivescovo – con rinnovato stupore, una celebrazione davvero importante nel corso della quale si esprime tutta la sacramentalità della Chiesa. Si tratta di una vera assemblea liturgica diocesana che ci invita a dare particolare attenzione al ministero ordinato, ma anche a tutto il sacerdozio cristiano. Dal Vescovo fino all’ultimo dei battezzati siamo infatti invitati a riscoprire tutti i sacramenti strumenti di salvezza”. Richiamando il rinnovo delle promesse sacerdotali, mons. Maniago ha sottolineato l’impegno dei sacerdoti che spendono la loro vita vivendo il ministero con gratuità: “I sacerdoti devono essere trasparenza di Cristo che vive in mezzo a noi come Maestro e servo di tutti. L’unità e la comunione presbiterale sono il biglietto da visita di tutti noi ed è una nota fondamentale della Chiesa e questa celebrazione ci ricorda questa unità, impegnandoci a viverla continuamente”. L’arcivescovo, oltre a richiamare il cammino sinodale della Chiesa, ha annunciato che dal 22 al 26 aprile sarà a Roma, assieme ai vescovi calabresi, per la “visita ad limina”: l’udienza da Papa Francesco, il pellegrinaggio sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo, l’incontro con i dicasteri della curia romana saranno le tappe principali dell’evento. Il presule ha chiesto di pregare per questo pellegrinaggio chiedendo al Signore la sua Grazia per il rinnovamento e il cammino della chiesa diocesana. La visita è l’occasione per i vescovi di presentare al successore di Pietro e ai suoi principali collaboratori l’andamento della vita pastorale con le più rilevanti questioni quotidianamente affrontate e la situazione specifica, religiosa, culturale e sociale della diocesi e del territorio.

Fonte: Agensir

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