
Africa: Amref, “Investo in Senegal”, migranti e imprese per uno sviluppo condiviso
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Mons. Salvador Rangel Mendoza, vescovo emerito della diocesi di Chilpancingo-Chilapa, che si trova da circa dieci giorni ricoverato in un ospedale a Cuernavaca, in seguito a un sequestro di circa 48 ore, i cui contorni non sono finora stati chiariti, ha diffuso ieri la sua prima dichiarazione dopo quanto è accaduto, in una nota pervenuta al Sir. “Dopo aver pregato, meditato profondamente e dopo essermi consultato con i miei cari, sia del clero che dei laici afferma – e, poiché purtroppo la mia vita, la mia età e la mia salute sono in condizioni sfavorevoli, seguendo i principi evangelici di nostro Signore Gesù Cristo, che ha perdonato coloro che lo hanno tradito, venduto, giudicato, torturato e ucciso, con tutto il cuore perdono tutte le persone che mi hanno fatto del male a causa degli eventi di cui sono stato vittima, così come coloro che mi hanno reso nuovamente vittima a causa della disinformazione”. Pertanto, prosegue mons. Rangel, “nell’esercizio dei miei diritti costituzionali, non presenterò alcuna denuncia contro le persone che mi hanno fatto tanto male. Chiedo ai media di comprendere e rispettare la mia decisione per il bene della mia sicurezza e della mia integrità fisica e morale”.
Fonte: AgensirAfrica: Amref, “Investo in Senegal”, migranti e imprese per uno sviluppo condiviso
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