Avvenire di Calabria

Le divise bagnate dalla burrasca, gli abbracci coi migranti arrivati: a Crotone l'accoglienza si fa immagine iconica

Migranti. L’eroismo dei poliziotti in mare a Isola Capo Rizzuto

Ma dietro quel gesto c'è tutta l'umanità di un popolo che ha vissuto sulla propria pelle gli scandali della falsa accoglienza

di Redazione Web

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Migranti in balia delle onde, ha fatto il giro del web l'eroismo dei poliziotti in mare a Isola Capo Rizzuto. Le divise bagnate dalla burrasca, gli abbracci coi migranti arrivati: a Crotone l'accoglienza si fa immagine iconica. Ma dietro quel gesto c'è tutta l'umanità di un popolo che ha vissuto sulla propria pelle gli scandali della falsa accoglienza.

I poliziotti si tuffano in mare per i migranti a Isola Capo Rizzuto

Proseguono gli arrivi e i soccorsi a ridosso delle coste: due, la scorsa notte, in Calabria. Un’imbarcazione a vela con 88 stranieri, partiti dalle coste della Turchia tre giorni fa, si è arenata a 150 metri dalla riva a Isola di Capo Rizzuto, nel Crotonese. «La forte risacca del mare e il basso fondale hanno reso molto complesse le operazioni di soccorso » raccontano i guardacoste che hanno soccorso i migranti. Sempre la scorsa notte è stato poi effettuato anche un secondo soccorso ad un peschereccio spiaggiato in località Badolato (Catanzaro) con circa 120 migranti a bordo.


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Accanto alle forze dell'Ordine, anche la contrada Cannella di Isola Capo Rizzuto ha condiviso questo gesto di umanità. Come testimoniano, infatti, diversi residenti si è creata sin da subito una vera e propria catena umana di volontari.

l ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, punta il dito contro gli Stati Ue che si girano dall’altra parte. Ma accende anche la polemica politica. «È giusto che si salvino queste persone ma è ingiusto che sia solo l’Italia ad accoglierli. Questo non può essere un carico che si deve assumere un solo Paese perché è quello di primo approdo» ha detto alla firma del protocollo di intesa al Viminale sui corridoi umanitari per cittadini afghani.

«Di questo ne ho sempre parlato alla commissaria europea e lo farò anche in questi giorni – ha aggiunto – proprio perché ci sia una maggiore partecipazione anche da parte degli altri Paesi per quanto riguarda una giusta redistribuzione, non solo di uomini ma anche di responsabilità, secondo un principio di solidarietà che dovrebbe essere il principio su cui l’Europa si è formata».


PER APPROFONDIRE: Smantellata cosca Arena, 68 fermi: «Gestivano centro migranti»


Il corridoio umanitario della Cei

Per molti rifugiati afghani si accende la speranza di una vita sicura e serena. Saranno 1.200 i profughi (che probabilmente saliranno a 2mila) per i quali si apre un corridoio umanitario verso l’Italia. Il ministero dell’Interno si farà carico dei voli per tutti e dell’accoglienza di 400 persone, agli altri penseranno le chiese e la società civile: 300 a carico della Conferenza episcopale italiana, 200 della Comunità di Sant’Egi-dio, 200 delle Chiese evangeliche, 100 dell’Arci, che inizia la sua collaborazione in questa buona pratica di accoglienza e integrazione.

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