Avvenire di Calabria

Il Governo nazionale ha ridistribuito le risorse previste dal riparto sulla tutela delle minoranze

Minoranze linguistiche, la Calabria premiata

La Regione ha incassato una somma pari a più di sei volte quelle concessa nel 2021

di Redazione Web

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Accoglimento della programmazione presentata dalla Regione ed assegnazione, per l’annualità 2023, di una somma pari a più di sei volte quella concessa nel 2021 e più che raddoppiata rispetto a quella del 2022.

La Calabria conquista terreno nel riparto delle risorse che la Presidenza del Consiglio stanzia annualmente per l’attuazione dei principi e degli obiettivi della legge sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche. In particolare, per il 2023, con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri fresco di firma, alla Regione andranno 665.910,74 euro, su un totale di poco meno di 4.200.000 euro (più della metà dei quali destinati a Friuli Venezia Giulia e Sardegna).


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“Si tratta – osserva l’assessore regionale alle minoranze linguistiche, Gianluca Gallo – di un risultato importante, che premia la paziente attività di concertazione e tessitura istituzionale portata avanti dal Dipartimento, in particolare dal settore guidato dal dirigente Pino Palmisani, nel confronto con le comunità interessate e gli enti culturali di riferimento».

Nel 2021 destinati alla Calabria solo 80 mila euro

La Calabria, pur potendo contare da secoli sulla presenza di importanti, storicamente rilevanti ed ancor oggi vive comunità linguistiche, quali quelle arbëreshë, occitana e grecanica, è stata per lungo tempo a torto considerata, anche finanziariamente, una cenerentola. «Si pensi - ancora Gallo - che ancora nel 2021 alla nostra terra andavano, in totale, circa 80.000 euro. Col Presidente Occhiuto abbiamo cambiato registro ed ottenuto maggiori attenzioni, passando dai 257.000 euro del 2022 allo stanziamento odierno».


PER APPROFONDIRE: La Calabria arbereshe, luoghi di fede e tradizioni antiche


Nello specifico, attraverso i finanziamenti in questione, sarà ora possibile garantire maggior sostegno a progetti che contribuiscano alla salvaguardia, alla promozione e alla diffusione delle lingue ammesse a tutela, mediante l’attivazione di sportelli linguistici, la realizzazione di attività di formazione linguistica, azioni di carattere culturale, la cura della toponomastica.

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