Avvenire di Calabria

Oggi si celebra la 36ª Giornata in ricordo di quanti hanno sacrificato la propria vita affinché si compisse il Vangelo

Missionari martiri, la loro testimonianza al centro della preghiera

Il Centro missionario diocesano di Reggio Calabria - Bova, guidato da don Pascal Nyemb, ha proposto una riflessione per le comunità

di Redazione Web

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Oggi è la 32ª Giornata dei Missionari Martiri, anche la diocesi di Reggio Calabria - Bova partecipa a questo momento di preghiera e riflessione sul significato del sacrificio di chi ha donato la vita al vangelo.

Perché il 24 marzo

L’evento ha origine nella commemorazione di Sant’Oscar Romero, ucciso nella stessa data nel 1980. La sua figura continua, anno dopo anno, ad incarnare il simbolo della vicinanza agli ultimi e l’incessante dedizione alla causa del Vangelo.

Il suo impegno accanto al popolo salvadoregno, in lotta contro un regime elitario indifferente alle condizioni dei più deboli e dei lavoratori, continua a parlare ai giovani e non solo, richiamando alla necessità di una vita cristiana attenta alla preghiera tanto quanto alla cura della sorella e del fratello.

Missionari martiri, giornata di preghiera e riflessione anche a Reggio Calabria

Il Centro missionario diocesano reggino, guidato da don Pascal Nyemb, anche quest'anno, ha proposto una traccia di riflessione per tutte le comunità dei credenti in riva allo Stretto. Diffuso, inoltre, del materiale da utilizzare in occasione di questa giornata, come il testo della Veglia per i Missionari Martiri 2024, realizzata, quest'anno, dal gruppo Missio Giovani della diocesi di Fano – Fossombrone – Cagli - Pergola.


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Il tema scelto per questa 36ª Giornata dei Missionari Martiri è «Un cuore che arde». Un riferimento al brano dei discepoli di Emmaus che ha guidato già il cammino delle comunità e delle missioni durante il mese missionario. Richiama la forza della testimonianza dei martiri che, come Gesù attraverso la condivisione della Parola e il pane spezzato, con il loro sacrificio accendono una luce e riscaldano i cuori di intere comunità cristiane, ispirando una nuova conversione, dedizione al prossimo e al bene comune.

Un esempio che dà valore alla vita

In quest’occasione, la comunità è invitata a commemorare non solo i missionari caduti, ma anche a riflettere sul significato del loro sacrificio. Il loro esempio ci spinge a un impegno rinnovato nell’assistenza ai più bisognosi e nel combattere le ingiustizie sociali, ricordandoci che anche nei luoghi più remoti e dimenticati, il messaggio di speranza del Vangelo resta vitale e trasformativo.

Il 22 ottobre scorso, Giornata Missionaria Mondiale, anche papa Francesco ha incoraggiato le donne e gli uomini a servizio del vangelo riconoscendo che il loro impegno è già un atto di donazione della propria vita: «Esprimo la mia vicinanza in Cristo a tutti i missionari e le missionarie nel mondo, in particolare a coloro che attraversano un momento difficile: il Signore risorto, carissimi, è sempre con voi e vede la vostra generosità e i vostri sacrifici per la missione di evangelizzazione in luoghi lontani. Non tutti i giorni della vita sono pieni di sole, ma ricordiamoci sempre delle parole del Signore Gesù ai suoi amici prima della passione: "Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!" (Gv 16,33)».

Missionari "martiri" uccisi nel 2023

Le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides rilevano che nel 2023 sono stati uccisi nel mondo 20 missionari (qui i nomi): 1 Vescovo, 8 sacerdoti, 2 religiosi non sacerdoti, 1 seminarista, 1 novizio e 7 tra laici e laiche. Anche se gli elenchi compilati da Fides sono sempre aperti ad aggiornamenti e correzioni, si registrano 2 missionari uccisi in più rispetto all’anno precedente.

Secondo la ripartizione continentale, quest’anno il numero più elevato torna a registrarsi in Africa, dove sono stati uccisi 9 missionari: 5 sacerdoti, 2 religiosi, 1 seminarista, 1 novizio. In America sono stati assassinati 6 missionari: 1 Vescovo, 3 sacerdoti, 2 laiche. In Asia sono morti, uccisi dalla violenza, 4 laici e laiche. Infine in Europa è stato ucciso un laico.

Missionari e testimoni

Come negli anni precedenti, l’Agenzia Fides usa il termine “missionario” per tutti i battezzati, riconoscendo che «in virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario. Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione» (Papa Francesco, Esortazione apostolica Evangelii gaudium, 120).


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Del resto l’elenco annuale di Fides da tempo non riguarda solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma prende in considerazione tutti i battezzati impegnati nella vita della Chiesa morti in modo violento, anche quando ciò avviene non espressamente «in odio alla fede».

Per questo si preferisce non utilizzare il termine “martiri”, se non nel suo significato etimologico di “testimoni”, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro proponendoli, dopo un attento esame, per la beatificazione o la canonizzazione

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