Avvenire di Calabria

Il monito del vescovo di Locri-Gerace in occasione della commemorazione di Francesco Fortugno

Monsignor Oliva: «La gente vuole delle Istituzioni coerenti»

Redazione Web

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«Che questo giornata possa essere una giornata di riflessione per le autorità e per la comunità civile, il benessere della società dipende anche da come noi la amministriamo». Con queste parole monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, ha concluso la Santa Messa in suffraggio di Franco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale assassinato a Locri il 16 ottobre 2005. La celebrazione è stata celebrata nella cappella dell'ospedale di Locri. Presenti, oltre alla vedova Fortugno, Maria Grazia Laganà, anche il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, Mario Oliverio, governatore della Calabria e Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro.
«La morte di Francesco Fortugno ha segnato un momento di passaggio per tutta la nostra comunità, da allora niente è stato più come prima, Francesco Fortugno non è morto invano. La sua morte - spiega Oliva - ha portato la società civile a capire che era fondamentale ricostruire su basi nuove la comunità mettendo da parte l'arroganza mafiosa, questo è il messaggio che lascia a tutti noi». Poi un monito alla classe politica: «L'uomo delle istituzioni deve essere coerente, la gente vuole questo dai suoi governanti: coerenza»

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