Avvenire di Calabria

Si evidenzia inoltre l’importanza della collaborazione con «un laicato attivo»

Monsignor Santo Marcianò: «Ascolto e accoglienza per i giovani»

Redazione Web

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«È bello essere giovane». Questo il titolo della nuova Lettera pastorale dell’ordinario militare, Santo Marcianò, che traccia gli orientamenti pastorali per la Chiesa castrense.

Nell’introduzione il presule evidenzia la bellezza dell’essere prete e cappellano militare, domandando al contempo: «Cosa possiamo fare per i nostri giovani militari?» Interrogativo cui egli stesso replica: «essere preti felici, per illuminarli di una speranza che non viene dal mondo».

Il testo è articolato in tre capitoli. Nel primo si insiste sull’impegno da profondere a servizio dei giovani, proprio perché i cappellani sono quotidianamente alle prese con scuole, accademie, centri di formazione e addestramento, truppa, figli dei militari. Numeri davvero ragguardevoli. Viene riservato particolare spazio alla categoria dei giovani «lontani-vicini».

Essi cercano «il luogo dove contestualizzare e riversare le loro ricchezze umane e interiori; e mi sembra che, in questa categoria – scrive Marcianò – possano rientrare molti dei nostri militari i quali sono già formati alla disciplina, hanno una forte sensibilità antropologica e solidarietà umana». Nella parte centrale si parla di «pastorale dell’ascolto» da attuare con la «testimonianza evangelica e vocazionale». Un ascolto-accoglienza che «continui pure al di fuori dell’orario di servizio». Si evidenzia inoltre l’importanza della collaborazione con «un laicato attivo di supporto pastorale, la valorizzazione di realtà militari e di volontariato».

Nell’ultimo capitolo alcune proposte: più cura della «sfera psico-affettiva ed etica, da istituzionalizzare, soprattutto nelle scuole, con partecipazione del cappellano militare»; «il confronto costante con la pastorale giovanile degli altri Ordinariati» per «creare un team di confronto internazionale».

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