Avvenire di Calabria

Tra i testimoni incontrati dai ragazzi anche il magistrato Alberto Cisterna

«Mordete la vita», i giovani del Sacro Cuore in campo

Il racconto dell’esperienza residenziale vissuta a Cucullaro nella residenza parrocchiale

di Francesco Groe

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Si è concluso da pochi giorni il campo estivo destinato ai Giovani e Giovanissimi di Azione Cattolica della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù. “Mordete la vita” lo slogan, mutuato dalla Lettera ai Giovani di don Tonino Bello, alla quale tutte le attività si sono ispirate. Ogni giornata condivisa, infatti, ha fatto riferimento a un particolare stralcio della Lettera che ha suscitato emozioni sempre diverse, da aggiungersi al già ampio caleidoscopio emotivo che i ragazzi hanno portato con sé. Tra tutte, prevalente è stata di certo la gioia di ritrovarsi insieme, nella totale condivisione del proprio tempo, dopo due anni di interruzione a causa della pandemia.


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La giornata tipo al campo ha come principio e come compimento la preghiera comunitaria, ospitata nella piccola cappella del Soggiorno “Sacro Cuore” a Cucullaro di Gambarie, un luogo di estremo raccoglimento e dal grande valore affettivo per l’intera comunità parrocchiale. Centrale, dunque, il posto ricoperto dalla spiritualità, curata collettivamente, nonché singolarmente, dal parroco, monsignor Salvatore Santoro, e dal viceparroco, don Davide Amadeo.

Molteplici, inoltre, le attività di riflessione e confronto pensate dal team educativo per i giovani, tutte legate da un filo conduttore configurabile nella tematica dei sogni e arricchite dalla presenza di ospiti noti nelle realtà locali e nazionali la cui presenza ad ogni incontro ha stimolato un vivace dibattito.

Il primo incontro per i Giovanissimi ha avuto come tema l’origine, la maturazione e la cura dei propri sogni; essenziale – secondo Amos Martino, docente di Lettere presso il Liceo Vinci di Reggio Calabria e relatore dell’incontro – il ruolo delle passioni e delle personali attitudini nella maturazione dei sogni, affinché essi diventino dei progetti di vita. Parallelamente, i Giovani hanno conosciuto, grazie alla testimonianza di Alessandro Trovato, due esperienze di carità nate dall’impegno dei Giovani di AC della parrocchia del Rosario di Villa San Giovanni e poi divenute patrimonio comune dell’intera cittadina: Ora di Agire, la cui mission è la distribuzione sistematica e ordinata di alimenti ai fratelli bisognosi, e Smile, poliambulatorio in cui i pazienti visitati possono esimersi dal pagamento della prestazione o semplicemente lasciare un’offerta sulla base delle proprie possibilità economiche. Significative anche le testimonianze di Paolo Cicciù, educatore presso il Ce.Re.So e presidente del Csi Calabria, che ha intrattenuto i Giovanissimi sul tema delle relazioni e sulla condivisione del proprio sogno, affinché non rimanga una mera utopia, e di Sergio Conti, giornalista e fondatore dell’agenzia di comunicazione Iamu, sull’uso responsabile e prudente dei Social, nonché sulla potenza mediatica degli articoli di giornale e sulla loro stesura. Non meno incisivo, infine, l’incontro dei Giovani con Alberto Cisterna, magistrato e presidente della tredicesima Sezione Civile del Tribunale di Roma, già Procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, che ha condotto un incontro sul valore della Giustizia, sulla sua applicazione nella società e sull’impegno da parte dei giovani di orientare le proprie scelte in questa direzione; tante le esperienze in questo ambito che ha inteso condividere.


PER APPROFONDIRE: "Tieniltempo", i giovanissimi di Azione Cattolica si sono ritrovati a Cucullaro


Ha concluso il campo la celebrazione eucaristica, durante la quale a tutti è stato donato un “mandato”. Una matita e un righello i simboli consegnati ai partecipanti: la prima per scrivere la propria vita prendendola finalmente in mano; il secondo per redigere insieme, a beneficio dell’intero settore giovanile parrocchiale, una regola di vita volta non a limitare le espressioni individuali dei singoli, ma a far crescere l’intero gruppo nell’osservanza dei tre verbi del Giovane di AC: pregare, condividere, testimoniare.

Comune il sentimento di camminare ancora insieme, ormai prossimi all’inizio di un nuovo anno pastorale, affinché i progetti di confronto e accoglienza, al momento in cantiere, possano diventare realtà e perché la bellezza evocata in un contesto così privilegiato sia portata agli altri nel mondo, a chi non è potuto essere presente, a chi non era neppure a conoscenza dell’esperienza, ai giovani lontani da Dio. Solo così si potrà “mordere la propria vita – ricorda don Sasà – e non rosicchiarla”, riconoscendo la propria limitatezza e, per questo, confidando in Colui che scrive “tra le righe storte degli uomini”.

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