Avvenire di Calabria

Munera: “Abbiamo (ancora) bisogno della poesia?”, un dossier nel nuovo numero della rivista

di Redazione Web

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“La poesia è, essenzialmente, ribellione: ribellione della realtà ai limiti che noi le imponiamo. Il gioco poetico è lo strumento che essa si riserva per manifestare, alla nostra esperienza, la sua ribellione, il suo essere attraversata da un oltre che non può non stupirci e non provocarci”. Con queste parole l’editoriale del primo numero di Munera 2024 introduce il tema del dossier dedicato proprio alla poesia e alla domanda “Abbiamo (ancora) bisogno della poesia?”. Il poeta “interpreta una dimensione che attraversa la realtà in ogni suo aspetto, permettendoci di farne esperienza. Dunque – spiegano dalla redazione – chiedersi se abbiamo ancora bisogno della poesia significa domandarsi se abbiamo ancora bisogno di ribellarci a ogni semplificazione e a ogni riduzione”.
Di fronte a un’iper-produzione poetica nell’ultimo secolo, “come a voler colmare un vuoto troppo grande”, Paolo Senna nel suo saggio “sostiene che la poesia costituisce l’attimo di piena presenza a se stessi nel proprio presente”. Inoltre, la poesia “rivela l’insperato e la gioia della verità” secondo Emanuel Godo, mentre Alessandro Vetuli pensa che la poesia “abbia una forza inclusiva, dilatante, capace di prendersi a cuore il mondo e rigenerarlo a una comunicazione ospitale grazie a una postura interiore spirituale. A fronte delle nuove tecnologie che, come ChatGpt, sono in grado di scrivere poesie, la vera questione è che c’è bisogno di poeti che siano presenti, ma forse oggi sono per lo più testimonial o influencer”, secondo Andrea Dessardo.
Inframmezzato dalle poesie di Cecilia Benassi e dalle immagini di Lucia Letizia, il dossier prosegue con un saggio di Gero Miccichè sul valore della poesia che ancora oggi resta in continua dialettica con il reale, e con il testo di Enrico Maria Pizzarotti che si interroga sulla poesia al femminile e condivide l’idea che si tratti di un lessico al contempo privato e potenzialmente universale, indipendente dal sesso di chi la scrive.

Fonte: Agensir

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