
Calabria capofila nella gestione dei beni confiscati
Alla seconda Conferenza nazionale sui beni confiscati, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha
La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha emesso una misura coercitiva nei confronti di 11 persone, tra le quali sono annoverati alcuni soggetti gravemente indiziati di appartenere alle cosche di ‘ndrangheta “Morabito” ed “Aquino” ed imprenditori a queste contigui.
Nell’occasione sono state confiscate, in provincia di Reggio Calabria, 8 società commerciali, comprensive dei rispettivi compendi aziendali consistenti in ingenti patrimoni immobiliari (82 beni immobili e 4 veicoli) e rapporti finanziari per un valore stimato pari a circa 84,3 milioni di euro.
I destinatari di queste misure di prevenzione sono Rocco Morabito, figlio del boss Giuseppe Morabito "Tiradritto" (5 anni di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza), Fausto Ottavio Strangio (3 anni), Daniele Scipione (4 anni), Sebastiano Vottari (3 anni): questi quali affiliati alla cosca dei Morabito.
Rocco Aquino (5 anni), Francesco Arcadi (3 anni), Domenico Vallone (3 anni): questi quali affiliati alla cosca Aquino.
Restano a piede libero, invece, Sebastiano Sisto Strangio, Giuseppe Carrozza, Doming Bernal Diaz, Sagredo Lamberti, quest'ultimi coinvolti in qualità di imprenditori contigui ai clan.
Alla seconda Conferenza nazionale sui beni confiscati, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha
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