‘Ndrangheta, Bombardieri: «Serve una reazione collettiva»
L’intervista al procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri: «Non ci sono abbastanza giudici».
Le cosche della provincia di Crotone erano pronte a scatenare una nuova guerra di mafia per assicurarsi il controllo del territorio. E' quanto ha accertato la Polizia al termine di un'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro che ha portato all'arresto di diversi esponenti di spicco delle famiglie della 'Ndrangheta crotonese. Le misure sono scattate nei confronti di vari esponenti delle cosche di Isola Capo Rizzuto, Crotone e Petilia Policastro accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, tentato omicidio, estorsione, tentata rapina, incendio, porto e detenzione illegale di armi e munizioni. Dalle indagini è emerso che le cosche avevano già pianificato alcuni omicidi. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della squadra mobile di Crotone e del Servizio centrale operativo con il supporto delle squadre mobili di Catanzaro, Taranto, Mantova e dei reparti prevenzione crimine di Cosenza, Vibo Valentia e Siderno.
L’intervista al procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri: «Non ci sono abbastanza giudici».
È già tempo di fare la conta dei danni dopo la violenta ondata di maltempo che ha messo in ginocchio sabato scorso la fascia ionica della Regione
Curioso furto, sventato dalla polizia, a Crotone dove un giovane si è introdotto nella sacrestia di una parrocchia del centro storico, con l’intento di portar via paramenti sacri e offerte.