Calabria, diventa realtà la premialità per le imprese che resistono alla ‘ndrangheta
L’annuncio del presidente della commissione regionale anti-‘ndrangheta Pietro Molinaro: «Oltre al valore simbolico, adesso anche valenza concreta».
Presso varie case di reclusione della Calabria e delle Marche i militari del Nucleo Investigativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme, hanno notificato ad ulteriori sette soggetti, non colpiti dal decreto di fermo dello scorso 23 maggio poiché già reclusi per altra causa, l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. di Catanzaro su richiesta della locale DDA. ex art. 27 c.p.p.
I sette sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso (in quanto affiliati alla cosca ‘ndranghetista “Cerra – Torcasio – Gualtieri” attiva nella piana di Lamezia), traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, ricettazione, rapina.
Contestualmente si è provveduto alla notifica del medesimo provvedimento nei confronti dei 52 soggetti fermati. Per questi il GIP ha confermato il carcere per 26 persone mentre per 20 ha disposto la misura degli arresti domiciliari. Sette sono stati scarcerati.
L’annuncio del presidente della commissione regionale anti-‘ndrangheta Pietro Molinaro: «Oltre al valore simbolico, adesso anche valenza concreta».
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Il presunte responsabile è stato individuato dagli investigatori della squadra mobile. È un 33 enne originario di Montepaone, già in carcere per altri reati legati alla criminalità organizzata.
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